Operazione Nuovo Mandamento. Giacomo Tinervia resta agli arresti domiciliari
Il tribunale del riesame ha rigettato nelle scorse ore, la revoca della misura cautelare a cui è sottoposto il sindaco di Montelepre Giacomo Tinervia, indagato nell’ambito dell’operazione Nuovo Mandamento. Il sindaco resta dunque agli arresti domiciliari, dopo la scarcerazione avvenuta lo scorso 15 aprile. Il suo legale, l’avvocato Luigi Mattei, starebbe avanzando ricorso contro il provvedimento del tribunale.
Il primo cittadino che è stato sospeso dall’incarico di amministratore dalla Prefettura di Palermo, deve rispondere di concussione, mentre sarebbe caduta l’accusa di concorso esterno in estorsione. Secondo la Procura, Tinervia avrebbe ricevuto una mazzetta di 7000 euro da un imprenditore e avrebbe fatto da intermediario tra la vittima e le cosche nella riscossione del pizzo. A carico del sindaco una serie di intercettazioni in cui il capomafia Giuseppe Lombardo raccontava delle tangenti pagate a “Giacomino”. Tinervia si è difeso smentendo che si facesse riferimento a lui e sostenendo che il “Giacomino” di cui si parlava fosse un omonimo. Lo stesso imprenditore ha avvalorato le dichiarazioni di Tinervia, affermando in Procura di non avere mai elargito mazzette all’amministratore.
Il comune di Montelepre intanto continua ad essere guidato dal vicesindaco Pino Pizzurro e dagli assessori comunali Emanuela Polizzi, Rosario Licari e Salvatore Candela. Mentre l’assessorato agli locali non ha ancora inviato il commissario straordinario che dovrà sostituire il consiglio comunale, dopo le dimissioni in massa di 9 esponenti dell’assise.