Partinico. Randagismo, “l’aggressione alla donna è veritiero e certificato”

Pubblichiamo integralmente una richiesta di rettifica inviata in redazione dal giornalista Michele Giuliano. 

Con la presente intendo replicare alle dichiarazioni del sindaco Salvo Lo Biundo e della signora Tiziana Longo, rilasciate a questa emittente sabato scorso riguardo alla smentita dell’aggressione di un randagio in viale Aldo Moro. Faccio anzitutto una premessa da giornalista che ha rispetto dei colleghi ai quali però sottolineo che la composizione di un articolo è fatta di accusa, in questo caso lanciata dai promotori della conferenza stampa, ma anche di replica di chi viene accusato. Questa possibilità non mi è stata data erroneamente dalle emittenti in questione, in violazione dell’articolo 8 della legge sulla stampa 47/1948 che stabilisce per l’appunto “il diritto di replica”. Mi ritrovo a scrivere questo, ahimè, perché non è la prima volta che ciò accade con il sindaco che convoca conferenze stampa inveendo contro i miei articoli senza che mi sia stata data mai la possibilità di replicare. Sino ad oggi sono stato in silenzio perché non è mia intenzione alzare l’asticella della tensione in un territorio già martoriato dalle polemiche, ma non è possibile continuare a subire attacchi gratuiti e infondati sol perché si è una voce libera da condizionamenti dei palazzi del potere. Nella sostanza della conferenza stampa viene in pratica smontato il caso dell’aggressione del cane randagio alla signora Longo, sostenendo che si sia trattato di una notizia infondata (riporto le parole testuali del sindaco dette nell’intervista) e che ha creato allarmismo. Se i giornalisti che hanno fatto l’intervista si fossero documentati, chiedendo una mia replica, si sarebbe fatta sicuramente luce su un episodio che invece è certificato essere stato di enorme gravità. E non lo dico sparando parole a caso ma rifacendomi ad un preciso referto dell’Asp 6 di Palermo, sottoscritto dal veterinario responsabile Giuseppe Fiore che vi allego in questa lettera. In questo modo vi potrete rendere conto che ciò che ho riportato, con tanto di citazione della fonte (per l’appunto il dottore Fiore), è assolutamente veritiero e certificato. Come si può ben leggere il veterinario scrive espressamente: “Esiste un serio pericolo per l’incolumità pubblica vista la gravità dell’aggressione e le lesioni che ha riportato la signora morsicata”. La cosa ancor più paradossale è che il sindaco smentisce persino sé stesso: se è vero che non c’è stato alcun caso di aggressione perché allora ha sottoscritto un’ordinanza di “cattura urgente di cane morsicatore”? Non solo: l’ordinanza è stata firmata dietro richiesta del responsabile del procedimento del Comune, Agostino Ortoleva, il quale sollecita, come si può sempre leggere dai documenti che vi ho allegato, la “cattura urgente di cane morsicatore”. Ma se non è avvenuto nulla, perché definire il provvedimento “urgente” e si parla di “cane morsicatore” quando invece viene sostenuto nella conferenza stampa che il randagio non ha aggredito la signora? E’ evidente che in conferenza stampa non è stata detta la verità e le dichiarazioni del sindaco e della vittima dell’aggressione non fanno giustizia a ciò che realmente è avvenuto, come vi sarete resi conto dalla documentazione che vi ho allegato e non certamente dalle chiacchiere. Ora resta da chiedersi: il veterinario ha inventato il caso? E anche il responsabile del procedimento? E il sindaco non si è nemmeno accertato della gravità o meno del presunto episodio firmando a casaccio un’ordinanza? Ed ancora: ma non viene il dubbio alle emittenti in questione che il sindaco convochi delle conferenze stampa alla presenza delle emittenti stesse e senza convocare l’autore dell’articolo? Probabilmente è più facile in questo modo, evitando il confronto e quindi il contraddittorio, facendo cadere in errore anche i colleghi che prestano il microfono a sconclusionate e non veritiere interviste. Al sindaco sollecito di dare seguito alla minaccia a me rivolta in conferenza stampa di volere inoltrare una denuncia per procurato allarme. Così si farà giustizia anche nelle aule dei tribunali, sempre che mai il caso dovesse davvero essere meritevole di giudizio della legge, all’ennesima smentita del sindaco priva di ogni fondamento. Alle emittenti televisive ricordo nuovamente che è regolato dalla legge il diritto di replica motivo per cui, se in futuro dovessero ulteriormente verificarsi queste improvvisate e infamanti conferenze stampa, sono tenute a chiedere una replica al diretto interessato non l’indomani ma nel giorno stesso in cui si rilasciano determinate dichiarazioni lesive della dignità professionale.

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