Arresti a Partinico, Corleone e Montelepre

Blitz dei carabinieri, questa mattina, nell’abitazione di un’anziano agricoltore di Partinico. Stefano Leone, 71 anni, è stato arrestato dai militari del nucleo operativo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel sottotetto della sua abitazione di Via Dante Alighieri, nascondeva ben oltre 21 Kg di marijuana. La droga è stata scoperta nel corso della perquisizione eseguita dai carabinieri, con il supporto della compagnia di intervento operativo e di unità cinofile. L’uomo, aveva nascosto la sostanza stupefacente all’interno di sacchetti di plastica per la spesa, a sua volta custoditi dentro a dei grossi fusti che teneva nel solaio di casa. La canapa indiana era già essiccata e pronta per la vendita. L’ingente quantitativo avrebbe fruttato introiti per circa 50 mila euro. Per Stefano Leone sono scattate le manette ai polsi. L’uomo, dopo gli accertamenti di rito, è stato trasferito alla casa circondariale Ucciardone di Palermo. A Corleone, invece, i carabinieri della locale compagnia hanno arrestato Umberto Bellavista, 20 anni. Deve rispondere di detenzione illegale di armi e di ricettazione. Nella sua abitazione, infatti, presso le case popolari di contrada San Marco, i militari hanno rinvenuto una pistola calibro 7,65 ed 80 proiettili, risultati rubati ad Isola delle Femmine, ed una serie di gioielli, elettrodomestici ed altri oggetti provento di furti perpetrati negli ultimi mesi. I carabinieri adesso stanno inventariando tutto il materiale rubato trovato accatastato in una stanza della sua casa per poterlo restituire ai legittimi proprietari. A Montelepre, infine, i carabinieri della locale stazione, ieri mattina hanno arrestato Massimiliano Magnasco, 33 anni, originario di Palermo ma domiciliato in paese. L’uomo deve scontare una condanna definitiva di 6 anni e 8 mesi di reclusione per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari gli hanno notificato l’ordine di esecuzione cautelare e lo hanno tradotto in carcere. Massimiliano Magnasco, nel 2007, durante i primi mesi di carcere, dopo il suo arresto, al Pagliarelli venne coinvolto pure nello scandalo che portò all’individuazione di un agente di polizia penitenziaria che avrebbe fornito il telefono cellulare ad alcuni detenuti, consentendo loro di organizzare traffici di droga e parlare con i complici ancora liberi.

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