Costi della politica. L’Ars si taglia 11 milioni e i deputati 5 Stelle creano fondo per le imprese
Il Consiglio di presidenza dell’Ars ha approvato il bilancio di previsione 2013: previsti dei tagli alle spese per quasi undici milioni di euro rispetto al 2012. Una sforbiciata voluta dal presidente del Parlamento regionale, Giovanni Ardizzone, che riguarda soprattto i vertici di Sala d’Ercole, dal momento che è stato effettuato un taglio quasi del 50% dei fondi riservati a disposizione della Presidenza. Il costo complessivo dell’Ars scende quindi intorno ai 152 milioni di euro.
Tagli consistenti anche per altre voci di bilancio: dalle auto blu alle indennità di funzione dei funzionari di Palazzo dei Normanni. Ridotto anche il cosiddetto “contributo unificato”, che ogni gruppo parlamentare riceve in base al numero dei deputati che lo compongono: si passa da 3.000 a 2.400 euro per ogni deputato.
Una stretta considerevole, ma per Ardizzone ”per proseguire nella riduzione della spesa è imprescindibile che il Parlamento recepisca i contenuti del decreto Monti”. Ma si dice comunque soddisfatto di aver diminuito le spese complessive di Palazzo dei Normanni di 11 milioni di euro. Secondo Nino Oddo, deputato questore, “si tratta di una svolta epocale, il parlamento regionale – dice – si mette in sintonia con l’esigenza di un contenimento sensibile dei costi”.
Intanto i deputati del Movimento 5 Stelle hanno deciso come utilizzare una parte della loro indennità. Argomento oggetto di polemiche nei giorni scorsi, dopo che era circolata la prima busta paga che conteneva uno stipendio di quasi 12,000 euro. Gli attivisti avevano promesso di percepire 2500 euro al mese, ma per fare ciò occorre una modifica legislativa con il consenso della maggioranza dei parlamentari.
Quindi i deputati 5 stelle continueranno ad incassare lo stipendio pieno ma hanno deciso di destinare la parte eccedente i 2500 euro per la creazione di un fondo per le piccole e medie imprese siciliane. Il prossimo 7 gennaio i ‘grillini’celebreranno il ‘Restitution day’. Ad annunciarlo e’ il capogruppo del Movimento, Giancarlo Cancelleri. “Rinunceremo a circa 5.000 euro ogni mese – spiega – e in un anno sono 75.000 euro a deputato. Se moltiplichiamo per quindici parlamentari sono oltre 900.000 euro, cioe’ sfioriamo il milione“. L’idea e’ quella di creare un Fondo per la creazione di un microcredito per le microimprese.
Il capogruppo del Movimento cinque stelle, Giancarlo Cancelleri ha poi sottolineato che questo mese “la restituzione della somma dello stipendio sara’ maggiore di 5.000 euro perche’ l’emolumento ricevuto,pari a circa 11.700 euro, comprende anche il rimborso spese per l’esercizio del mandato parlamentare”.