Elezioni Regionali: Centrodestra, parenti-serpenti nel nome di Musumeci. Da zamparini una nuova proposta.
di Federico Orlando
E’ proprio vero che la paura fa novanta! Evidentemente la candidatura di Rosario Crocetta, pur appoggiato da una coalizione del tutto singolare, preoccupa non poco il centro destra che per allontanare l’ombra della sconfitta sta cercando una larga intesa nella quale però, probabilmente non crede nessuno. Nel nome del catanese Nello Musumeci, sembra stia nascendo un patto tra nemici con il fine dichiarato di sommare le forze necessarie a sconfiggere Rosario Crocetta e l’inedito asse Pd-Udc. Ma come spesso succede, questa categoria di politici, viziati e troppo bene abituati, fa i conti senza l’oste, pensando che basta mettere insieme i simboli dei partiti per ottenere i voti utili per far eleggere il presidente. Sulla carta, guardando le ultime consultazioni, i numeri li avrebbero, ma ammesso e non concesso chele previsioni numeriche venissero poi rispettati alle urne, evento molto difficile, dovrebbero trovare l’accordo per amministrare con la dovuta serenità, praticamente impossibile e quindi andrebbero sempre a discapito dei siciliani. Pdl, La destra, Grande Sud, Pid, Mpa, hanno litigato furiosamente fino a ieri, hanno impedito alle squadre di Lombardo di governare con serenità, ma adesso tornano insieme solo per trovare i numeri per battere il candidato della Sinistra. Vincere a tutti i costi dunque, poco importa se poi non riusciranno a governare, l’importante è andare a sedersi su quelle poltrone dorate alla spalle del popolo siciliano.
C’è una voce fuori dal coro ed è quella del presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che con il suo neonato Movimento per la Gente, vuole proporre un suo candidato e sta cercando di convincere Nello Di Pasquale, coordinatore regionale del movimento e Sindaco di Ragusa, a candidarsi alla presidenza. Al centro del programma del Movimento ci sono, l’integrale applicazione dello Statuto siciliano, la riduzione del numero dei parlamentari e della spesa legata alla politica ed alla burocrazia regionale, la defiscalizzazione degli investimenti sul territorio della regione per 5 anni e la sburocratizzazione e l’onere per le società petrolifere, concessionarie sul territorio siciliano, di corrispondere alla Regione quote percentuali sui profitti prodotti nel territorio. Argomenti che se trattati potrebbero davvero costituire una svolta per l’economia siciliana.