Partinico. Operazione “pensionefacile.it”. Sei arresti, in manette pure il consigliere comunale Antonino Virga
Sei persone sono finite in manette nell’ambito dell’operazione “Pensionefacile.it”. Si tratta di Simone Saputo, 62 anni di Cinisi, ex funzionario dell’Inps ora in pensione, Antonino Virga, 37 anni, consigliere comunale di Partinico, imprenditore e responsabile della sezione locale del patronato “Informa Famiglia”, e quattro suoi parenti che gravitavano attorno al patronato stesso: il suocero Giovanni Antonio Noto, 56 anni, responsabile anche di un altro patronato, il “Fenalca”, Giovanni Praia, 66 anni, pensionato, Gioacchino Appresti, 57 anni, e Venera Ligotino, 59 anni, impiegata. Antonino Virga è stato il primo eletto nel 2008 nella lista civica “Democratici di centro per Partinico” collegata al sindaco Salvo Lo Biundo, conquistando 608 voti. Gli arrestati dell’operazione “Pensionefacile.it”, sono accusati di frode informatica, truffa aggravata e falso materiale in atti pubblici. I sei avevano costituito una vera a propria associazione a delinquere che con manipolazioni informatiche creava pensioni su misura nella banca dati dell’Inps, inserendo false posizioni contributive previdenziali. Il ruolo principale era svolto da Simone Saputo, che introducendosi nel sistema informatico dell’Inps, costruiva o modificava le posizioni contributive previdenziali di alcuni soggetti iscritti ad un patronato di Partinico che così diventavano titolari di pensione o ricevevano assegni più ricchi di quelli cui avrebbero avuto diritto. Addirittura anche un bambino di 10 anni risultava titolare del vitalizio del nonno, per consentire ai genitori nullatenenti di incassare la reversibilità. Sarebbero state anche attribuite pensioni a persone decedute per consentire a vedove, vere o presunte, di intascare la reversibilità. Saputo avrebbe aumentato artificiosamente nella banca dati Inps pure le somme relative alla contribuzione volontaria. Sarebbero stati anche effettuati cambi di residenza dei richiedenti per far sì che la competenza sulle loro pratiche passasse all’ufficio liquidazione pensioni di Palermo, lo stesso in cui lavorava Saputo, che comunque era stato già sottoposto ad un procedimento disciplinare da parte dell’Inps.
Ovviamente tutto ciò avveniva sotto pagamento di chi riceveva la pensione, questi soggetti infatti avrebbero versato somme di denaro dagli arretrati che l’INPS stanziava sulla base dei falsi dati inseriti nel sistema informatico. 1.800.000 mila euro, il danno all’Erario. La truffa è stata scoperta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica in collaborazione con le compagnie di Partinico e Monreale, grazie ad una segnalazione all’INPS di una cittadina partinicese che aveva ricevuto una pensione mai richiesta, un caso di omonimia. Le indagini hanno preso il via nel 2006. Sono 33, finora i casi accertati e sono stati già notificati a questi soggetti gli avvisi di garanzia. I beneficiari delle pensioni avrebbero incassato in media tra i 20 mila e gli 80 mila euro. Nell’ordinanza, emessa dal Gip Lorenzo Matassa, è stato disposto anche il sequestro preventivo di alcuni beni immobili “per equivalente”, cioè per importo pari al danno erariale arrecato. L’operazione, denominata “Pensionefacile. it”, è il frutto di indagini dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica, coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Alessandro Picchi. Indagini sono ancora in corso