OGGI E’ IL COMPLEANNO DI BORSELLINO E CHINNICI

Sconfiggere la mafia era il loro sogno comune. Ma oltre a questa aspirazione Rocco Chinnici e Paolo Borsellino, condividevano anche il giorno della nascita, una data che nascondeva anche un destino brutale. Entrambi magistrati, entrambi uccisi dalla mafia. Entrambi erano nati oggi, il 19 gennaio.
Il primo grande processo alla mafia, il cosiddetto maxi processo di Palermo, è il risultato del lavoro istruttorio svolto da Chinnici, tra l’altro considerato il padre del Pool antimafia, che compose chiamando accanto a sé magistrati come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino
Chinnici è stato il primo magistrato a recarsi nelle scuole per parlare agli studenti della mafia e dei pericoli della droga.
«Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi sono e come si arricchiscono i mafiosi» – diceva – «fa parte dei doveri di un giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai».
Rocco Chinnici è stato ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 127 imbottita di esplosivo davanti alla sua abitazione in via Pipitone Federico a Palermo, all’età di cinquantotto anni.
Paolo Borsellino, insieme a Giovanni Falcone, senza alcun ripensamento, continuò l’attività di Chinnici.
Nel 1963 Borsellino partecipò al concorso per entrare in magistratura e divenne il più giovane magistrato d’Italia. Nel 1967 fu nominato pretore a Mazara del Vallo.
Poi fu trasferito a Palermo ed il 14 luglio entrò nell’ufficio istruzione affari penali sotto la guida di Rocco Chinnici, con il quale stabilì un rapporto, come di “adozione” non soltanto professionale.
Nel settembre del 1991, la mafia aveva già abbozzato progetti per l’uccisione di Borsellino, ma poi alcuni arresti eccellenti rimandarono l’attentato.
Il 19 luglio del 1992, 57 giorni dopo Giovanni Falcone, Paolo Borsellino fu ucciso insieme agli agenti della sua scorta.
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore solo una volta” aveva detto.

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