CARINI. SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 500 MILA EURO AL PRESUNTO MAFIOSO GIUSEPPE PECORARO

Sequestrati beni per oltre 500 mila euro a Giuseppe Pecoraro, 44 anni di Carini, ritenuto responsabile dell’occultamento di cadavere di Giovanni Bonanno. L’indagine e’ stata condotta dagli investigatori della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione ed ha permesso di individuare e successivamente sequestrare un cospicuo patrimonio, costituito da una lussuosa villa, due ampi appezzamenti di terreno, una impresa di movimento terra e vari rapporti bancari. Giuseppe Pecoraro, sebbene si sia contraddistinto per un passato vissuto nell’ambito della criminalità comune dedicandosi, con quotidiana abnegazione, alla commissione di reati prevalentemente contro il patrimonio, per i quali ha subito condanne definitive, con il trascorrere degli anni si sarebbe avvicinato agli ambienti della mafia carinese. Un coinvolgimento che emerge nel corso dello sviluppo delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo, in origine finalizzate alla cattura dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, il cui filone dedicato alla posizione di PECORARO si è concretizzato con il suo arresto avvenuto il 29 gennaio del 2009 e la successiva condanna per associazione mafiosa ed occultamento di cadavere inflittagli il 20 febbraio dello scorso anno. L’esame ed il successivo sviluppo processuale della posizione del PECORARO trae origine dalle indagini sulla scomparsa, con il metodo della lupara bianca, di Giovanni BONANNO, reggente del mandamento di Resuttana, avvenuta l’11 gennaio del 2006. Un decisivo contributo alle indagini, finalizzate all’individuazione di tutti i responsabili dell’omicidio di Giovanni BONANNO e soprattutto al ritrovamento del cadavere, è stato fornito dal collaboratore di giustizia Gaspare PULIZZI. In particolare nel corso degli interrogatori resi in data 22 e 23 gennaio 2008 ha indicato elementi utili anche a determinare il ruolo ricoperto da Giuseppe PECORARO in seno alla famiglia mafiosa di Carini nonché a rendere nota la sua partecipazione all’occultamento del cadavere poi ritrovato, grazie alle dichiarazioni dello stesso pentito, in un terreno di Villagrazia di Carini. Durante un sopralluogo delle forze dell’ordine, Giuseppe Pecoraro venne casualmente trovato, intento a manovrare un grosso escavatore proprio sull’area indicata dal collaboratore quale luogo di occultamento del cadavere. Secondo gli inquirenti a Pecoraro venne dato l’ordine di spostare i resti di Bonanno per il timore che Pulizzi potesse rivelarne l’esistenza. Gli accertamenti svolti nell’immediatezza dei fatti e l’esame di alcuni pizzini, sequestrati nel covo dei Lo Piccolo a Giardinello avrebbero consentito di ricostruire e determinare un quadro indiziario di notevole valenza probatoria. Pecoraro nell’ambiente mafioso è denominato u “CAGNULEDDU” così come citato in alcuni pizzini. L’odierna indagine condotta dagli investigatori della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione ha permesso di individuare prima e sequestrare poi un patrimonio illecito intestato a Giuseppe Pecoraro o a lui riconducibili attraverso intestazioni fittizie a soggetti reclutati all’interno del suo nucleo familiare. Un dato curioso emerso nel corso di queste recenti indagini patrimoniali è la consapevolezza maturata dal PECORARO in ordine ad un suo probabile arresto dopo la collaborazione di Gaspare PULIZZI.
Tale collaborazione, aveva, evidentemente, messo in allarme molti esponenti della cosca mafiosa di Carini e non solo, tra i quali il PECORARO che del PULIZZI era stato uno dei più vicini collaboratori.
Una settimana prima del suo arresto PECORARO aveva stipulato una serie di atti notarili con i quali ha mutato il regime patrimoniale di coniuge adottando la separazione dei beni, trasferendo le quote societarie dell’impresa di movimento terra al cognato, nominando, infine, la moglie sua procuratrice generale affinché in nome e per conto dello stesso avesse la possibilità di compiere qualsiasi atto di amministrazione ordinaria e straordinaria e di disposizione relativamente a tutti i beni mobili ed immobili, attualmente di sua proprietà.

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