PARTINICO. ANCORA FIAMME NELLA NOTTE AI DANNI DI UN IMPRENDITORE

Non si arresta la scia di intimidazioni ai danni degli imprenditori edili di Partinico. Questa notte alle 3 e 20 sono state incendiate due automobili di Rosario Amato di 35 anni, figlio di Giuseppe, attualmente sorvegliato speciale dopo aver patteggiato la pena di associazione mafiosa nel processo ‘Rappa+27’, scaturito dalle inchieste di mafia ‘araba fenice’ e ‘terra bruciata’, condotte dai carabinieri di Partinico. Le autovetture, una Lancia Y e una micro car Ligier della Piaggio, in uso a Giuseppe Amato perché privo di patente di guida, erano parcheggiate sotto casa, in Via Botticelli 23, nei pressi della Villa Falcone. Ignoti, hanno prima piazzato due bombolette di gas per fornelli sotto le macchine e dopo averle cosparse di benzina hanno appiccato il fuoco. Con questo sistema l’esplosione è stata inevitabile, così come i conseguenti danni provocati dalle fiamme al prospetto dell’abitazione. L’incendio ha annerito le imposte dell’edificio e disfatto i cavi elettrici e telefonici esterni causando un black out nel quartiere. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Partinico che per cercare di limitare i danni hanno spento il rogo in poco tempo. Sull’episodio indagano i carabinieri della locale compagnia che hanno accertato la matrice dolosa. Potrebbe essere la risposta della criminalità organizzata, al vertice sull’ordine e la sicurezza, che si è svolto lunedì scorso in Prefettura per affrontare il caso Partinico, dove martedì prossimo si terrà una fiaccolata promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvo Lo Biundo assieme alla società civile, per dire no alla mafia e fermare l’escalation di attentati intimidatori registrata negli ultimi giorni. Intanto, questa mattina, per ripristinare il servizio di erogazione di energia elettrica nella zona di via Botticelli, operai dell’Enel hanno dovuto montare un ponteggio per sostituire i cavi danneggiati.

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