PARTINICO. FERMATA “LA BANDA DEL BUCO”. AVEVANO RAPINATO UNA TABACCHERIA

Gli agenti del commissariato di Polizia di Partinico ha arrestato, in esecuzione dell’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare Personale emessa ,dal Tribunale di Palermo Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, Giacomo Lorenzo Bonafafede, Cristian Di Giuseppe, e Riccardo Sanzone, tutti di Castelvetrano. I tre sono ritenuti i responsabili di una rapina avvenuta nella notte del 1 gennaio in una tabaccheria sita in corso dei mille a Partinico.
I tre malviventi nella notte di capodanno si erano introdotti in una palazzina disabitata ubicata alle spalle della tabaccheria, avevano praticato un foro sul pavimento di una stanza corrispondente al soffitto dell’attività commerciale, calandosi all’interno di quest’ultima, mediante una scala a pioli. I ladri avevano sottratto circa 700 stecche di sigarette, un grosso quantitativo di biglietti “gratta e vinci”, denaro liquido prelevato sia dalla cassa che dalle macchinette elettroniche del gioco del “poker” e parecchie ricariche telefoniche di diversi importi, procurando un danno economico che ammontava a circa 60.000,00 Euro. Le immediate e serrate indagini intraprese dalla Squadra Investigativa del Commissariato di Polizia. di Partinico, portate avanti per circa un mese, hanno avuto ben presto dei risvolti positivi. Infatti dagli incroci di alcune telefonate effettuate da un gruppo di soggetti nell’immediatezza del furto, dei quali gli investigatori avevano preso in esame alcune ricariche telefoniche, appartenenti ad uno dei blocchi rubati, sono arrivati quindi all’identificazione dei criminali. All’interno delle loro abitazioni, è stata ritrovata una minima parte della refurtiva ed alcuni telefoni cellulari, che erano stati usati dai malviventi, con ancora inserite le schede telefoniche, con i crediti già incrementati, i cui codici risultavano corrispondere ai numeri seriali delle carte ricaricabili rubate durante il furto. Benché tutti e tre gli arrestati fossero residenti a Castelvetrano, al fine di chiudere il puzzle per gli investigatori era necessario trovare l’ultimo tassello che sarebbe stato l’anello di congiunzione con Partinico. Per gli inquirenti, subito dopo avere effettuato tutti i riscontri del caso, è stato semplice chiudere il cerchio e dare lettura alla dinamica del furto. Infatti, uno degli arrestati risultava avere legami di parentela sia a Partinico che a Borgetto e nei periodi immediatamente prima e dopo il furto, era emerso che il suo telefono cellulare aveva impegnato spesso le celle locali e delle zone limitrofe, avendo avuto, quindi, tutto il tempo per poter studiare ed organizzare il colpo. Le indagini non si ritengono concluse in quanto sono poste alla valutazione dell’A.G. competente le posizioni di alcuni personaggi che a vario titolo hanno compartecipato all’attività criminosa. Dopo le formalità di rito, Giacomo Lorenzo Bonafede è stato condotto alla Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo. Gli altri due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

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