MONTELEPRE. “LE VERITÀ DEI SORESI” SUL BANDITO SALVATORE GIULIANO

La storia del bandito Salvatore Giuliano di Montelepre è indubbiamente una delle più affascinanti vicende del dopoguerra siciliano che ha appassionato storici, giornalisti e curiosi d’Italia. Una storia che da 60 anni periodicamente, torna alla ribalta delle cronache, perché misteriosa, perché ancora attuale, a tal punto che i magistrati di Palermo in estate hanno riaperto le indagini sulla presunta morte di Giuliano, una morte alla quale non tutti hanno creduto ed infatti il corpo del bandito sarà riesumato e il professor Livio Milone, anatomopatologo del Policlinico di Palermo verificherà se quelli sepolti nel cimitero di Montelepre, sono effettivamente i resti del bandito. Dicevamo, che il mistero di Giuliano e le vicende del banditismo hanno appassionato da sempre esperti e non solo, c’è chi ad esempio a quelle storie si è ispirato per scrivere una tesi di laurea poi diventata libro, così come ha fatto nel 1997 Rosella Soresi assistita dal padre Leo nella ricerca di documenti e testimonianze di chi in quel periodo c’era. Rossella ha intervistato il fotografo Nicola Scafidi che ha conosciuto Salvatore Giuliano…AUDIO NEL TG
Ed ancora Scafidi alla domanda di Rosella Soresi “li fece fotografie anche all’obitorio?” rispose: Sì, ho fotografato Giuliano a terra, fino a quando ce l’hanno consentito; poi, il colonnello Luca ha pregato fotografi e giornalisti di allontanarsi dalla scena, perché appunto, arrivato il giudice, dovevano denudare Giuliano per fare le costatazioni di legge. Poi l’ho fotografato pure nudo sopra la balata di marmo, dove il professore Ideale Del Carpio doveva fare l’autopsia. Ho fatto decine di fotografie, fino a quando è arrivato il carro funebre.
Rossella chiede ancora a Scafidi: “Lì all’obitorio, venne qualcuno dei parenti di Giuliano per il riconoscimento?” e Scafidi: Mah, io dei parenti non ho visto nessuno, perché li avrei fotografati, ma forse, in un momento che non c’erano né giornalisti né fotografi, quando siamo andati via tutti, sicuramente sarà andata Mariannina, che era stata il capo-famiglia mentre Giuliano era latitante. E sulla storia della presunta fuga del bandito in America, il fotografo Scafidi rispose: Questa è proprio una leggenda. A parte il fatto che il cadavere l’hanno riconosciuto i paranti, che motivo avrebbe avuto Giuliano vivo di non farsi vivo?. Mi sembra assurdo, io non ci credo.
Leo Soresi, ci ha inoltre fornito delle lettere cosiddette di scrocco, inviate dalla banda Giuliano a suo padre Ignazio, proprietario di mulini e pastifici a Partinico e quindi considerato dall’organizzazione “una gallina dalle uova d’oro”. Ecco dalla viva voce di Leo Soresi, uno stralcio di una delle lettere recapitate alla sua famiglia… AUDIO NEL TG
E come ci racconta ancora Leo Soresi, suo padre Ignazio non volle mai cedere alle richieste dalla banda Giuliano, come testimonia un’altra lettera AUDIO NEL TG
Insomma, come in un grande puzzle sono ancora tanti i pezzi che mancano per una verità storica che possa prendere il posto della leggenda. Probabilmente il giallo su Salvatore Giuliano, potrà essere risolto solo nel 2016, allorché cadrà il segreto di stato sulle carte conservate negli archivi dei ministeri dell’interno e della difesa.

GUARDA IL SERVIZIO

Hide picture