MAFIA E POLITICA. MINEO, NELLE INTERCETTAZIONI UN PRANZO TRA POLITICI E BOSS. CONTROLLI IN UNA VILLETTA A CARINI

Oro, contanti e assegni per un valore di quasi 400 mila euro. È questa una parte del tesoro rintracciato nell’abitazione di Angelo Galatolo, il boss dell’Acquasanta considerato vicino al deputato regionale di Forza del Sud, Franco Mineo, il movimento politico che fa capo al sottosegretario Gianafranco Miccichè. L’inchiesta, che nei giorni scorsi ha portato al sequestro di tre appartamenti di Mineo considerati di proprietà anche di Galatolo, adesso ha portato ad ulteriori controlli anche nella villa di Villagrazia di Carini in uso a Galatolo.

Secondo l’accusa Franco Mineo sarebbe un prestanome di Angelo Galatolo, esponente della famiglia mafiosa dell’Arenella, con il quale avrebbe diviso gli affitti di tre immobili sequestrati dalla Dia. E’ lo stesso Mineo, in un’intercettazione agli atti dell’inchiesta, a riferirlo a Settimo Trapani, presidente di un’associazione culturale con sede all’Arenella.
La conversazione viene captata dalle microspie, all’interno dell’agenzia di assicurazioni di Mineo, il 13 novembre del 2006. ”Tu invece devi vedere di parlare con quattro fanghi – diceva Mineo – io ho appena finito di parlare con Galioto… gli ho detto qualche speranza per l’assessore… nella presidenza… ma non lo dobbiamo dire che sono andati a casa dei Galatolo a mangiare… a stringersi la mano”. Trapani replicava sorpreso: ”ma che sono stupidi”, considerando un’imprudenza il pranzo a casa dei Galatolo.

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