CORLEONE. CGIL: CONTINUARE A CERCARE IL CADAVERE DI RIZZOTTO

L’esame del Dna sui resti umani recuperati dai carabinieri in una delle foibe di Rocca Busambra ha dato esito negativo: non sono quelli del sindacalista Placido Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone assassinato dalla mafia del feudo nel 1948. “In queste settimane -affermano Dino Paternostro, segretario della Cgil di Corleone, e Maurizio Cala’, segretario della Camera del lavoro di Palermo- sono in corso altri esami del Dna su altri resti umani recuperati dalla polizia di Stato in un’altra foiba. Speriamo che stavolta i riscontri (ci auguriamo che possano essere effettuati su tutti i reperti rinvenuti) siano positivi, per potere finalmente dare la giusta sepoltura ad un uomo che combatte’, da partigiano, sui monti della Carnia per dare la liberta’ all’Italia e che poi guido’ i contadini nella lotta per la terra e contro la mafia”. La Cgil chiede che le forze dell’ordine e la magistratura “s’impegnino a ritrovare anche i resti di Placido Rizzotto, recuperati nel 1949, in una foiba di Rocca Busambra, dal capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa, che sono stati “smarriti” negli archivi del tribunale di Palermo o presso la Corte di Cassazione a Roma. Ritrovare il corpo di Rizzotto -continuano Paternostro e Cala’- avrebbe un grande valore umano e una grande importanza civile per la sua famiglia, per la Cgil e per lo Stato democratico”. Placido Rizzotto venne rapito a Corleone la sera del 10 marzo 1948, mentre andava da alcuni compagni del partito socialista italiano, e fu ucciso da Luciano Liggio, luogotenente di Michele Navarra, capomafia di Corleone.Cosa Nostra lo volle morto per il suo impegno a favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre. Mentre veniva assassinato, un pastorello di 13 anni, Giuseppe Letizia assistette al suo omicidio di nascosto e vide in faccia gli assassini e per questo venne ucciso con un’iniezione letale fattagli all’ospedale dei Bianchi che era diretto da Michele Navarra, il mandante del delitto di Placido Rizzotto.Le indagini sull’omicidio di Rizzotto furono condotte dall’allora capitano dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, anche lui assassinato dalla mafia a Palermo nel 1982. Sulla base degli elementi raccolti dagli inquirenti, vennero arrestati Vincenzo Collura e Pasquale Criscione che ammisero di aver preso parte al rapimento di Rizzotto in concorso con Luciano Liggio. Grazie alla testimonianza di Collura fu possibile ritrovare il corpo del sindacalista, che era stato gettato da Liggio nelle foibe di Rocca Busambra, nei pressi di Corleone. Criscione e Collura, insieme a Liggio che rimase latitante fino al 1964, furono assolti per insufficienza di prove, dopo aver ritrattato la loro confessione in sede processuale.
Ancora oggi a distanza di 62 anni, Corleone chiede di poter dare una degna sepoltura a Placido Rizzotto e perciò la CGIL invita le forze dell’ordine a continuare le ricerche per rendere giustizia a chi si è battuto per i diritti e contro la mafia”.

Hide picture