CARINI. MONTELEONE: “DANNI MALTEMPO, CALAMITÀ PREVEDIBILE”

I danni causati ad abitazioni e infrastrutture dalle piogge degli ultimi giorni non sono conseguenze di uno stato di calamità naturale , come vuole che sia riconosciuto il sindaco, ma risultato della violenza perpetrata sul territorio : un territorio svenduto e immolato sull’altare del dio denaro. A sostenerlo è Giovì Monteleone, coordinatore del Partito Democratico di Carini ed ex consigliere comunale.
Si è costruito là dove non si doveva costruire –scrive Monteleone- e per guadagnare pezzi di terreno su cui edificare si sono coperti ampi letti di torrenti, intubandoli .
Il primo cittadino Giuseppe Agrusa ha comunque ammesso che parte delle colpe ricade su alcuni cittadini che negli anni hanno costruito abitazioni in zone pericolose e allora –afferma Monteleone- bisognerebbe chiedere al sindaco come mai non se ne sia accorto prima, dato che da più di 10 anni è stato assessore del comune di Carini. Il coordinatore del PD riporta le parole di Agrusa “Quando siamo entrati nell’ato idrico ci avevano promesso gli investimenti necessari per migliorare il sistema, ma tutto è rimasto come prima” e allora, sottolinea Monteleone, Agrusa dovrebbe spiegare perché lui con tutti i componenti dell’ex giunta la Fata abbiano consegnato le reti idriche all’ATO senza alcuna garanzia, nemmeno quella di assicurare un adeguato servizio di sportello per i cittadini.
Il sindaco e gli assessori dell’attuale amministrazione, continua Monteleone, non ci dicono che in questa estate non è stata fatta alcuna pulitura dei torrenti che, assolutamente non vigilati, sono diventati discariche di sfabbricidi, elettrodomestici e mobili che intasando i corsi d’acqua straripano e causano danni incalcolabili ; gli amministratori non spiegano perché non hanno fatto pulire le caditoie che piene di melma impediscono il deflusso della acque piovane trasformando le strade in torrenti impetuosi . E non è una giustificazione, prosegue Monteleone, dire che non esistono fondi comunali per affrontare queste spese perché sappiamo che comunque i danni da pagare ai privati saranno molto superiori alle cifre che si sarebbero potute spendere. Il danno –scrive ancora Monteleone- si poteva in gran parte evitare se si fosse fatta una adeguata prevenzione utilizzando quei pochi soldi che invece sono stati buttati per spettacolini e manifestazioni di dubbio gusto, senza alcun ritorno culturale e turistico.
Occorre pertanto invece di spendere soldi in opere faraoniche e scale mobili, –prosegue il coordinatore del PD- realizzare opere di prevenzione come un canale di gronda ai piedi della montagna per evitare smottamenti, riaprire i torrenti, liberandoli da tubi e altri ostacoli, adeguare le condotte fognarie sostituendole con tubi di adeguata sezione, togliere i manufatti abusivi costruiti in prossimità dei torrenti, non consentire più l’edificazione nelle zone a rischio e soprattutto pulire e monitorare con regolare frequenza i corsi d’acqua, altrimenti –conclude Giovì Monteleone- non sarà una sorpresa se al prossimo temporale seguiranno cadute di massi , frane e straripamenti.

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