PARTINICO. FORMAGGI AVARIATI: L’IMPRENDITORE DOMENICO RUSSO IL 20 MAGGIO A GIUDIZIO

Arrivano i primi patteggiamenti per i formaggi riciclati, pieni di muffe, escrementi di topo, pezzi di plastica e inchiostro, lavorati alla Tra.De.L di Casalbuttano nel cremonese e poi alla Megal di Vicolongo in provincia di Novara, società che facevano capo a Domenico Russo, imprenditore di Partinico. Erano formaggi pericolosi per la salute, secondo l’accusa. All’udienza del 20 maggio prossimo, il gup deciderà sull’istanza di rito abbreviato avanzata da Domenico Russo e da Francesco Tripodi. Nello stabilimento di Casalbuttano, Russo raccoglieva dai fornitori sottilette, mozzarelle, stracchino e tutti i prodotti invenduti o scaduti anche da mesi. Dai fornitori acquistava anche croste di gorgonzola che per legge vanno invece smaltite, da cui si otteneva una pasta omogenea, dove sono stati trovati anche pezzetti di plastica e inchiostri. La pasta finiva alla Megal e in minore quantità, ad altre aziende. Alla Megal la pasta veniva lavorata e sottoposta, ma non sempre, a trattamento termico e di bonifico. Infine il prodotto veniva confezionato e rivenduto a numerosi clienti sia in Italia sia all’estero.

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