CINISI. RISSA IN FAMIGLIA PER UNA EREDITA’

È finita in una rissa violenta, il litigio tra parenti legato a motivi di gestione economica e familiare. I rancori, che covavano già da qualche tempo, sono scoppiati e si sono manifestati con violenti calci, pugni, lanci di sedie, sgabelli e addirittura bracieri. Immediatamente allertate dai vicini, sul posto sono intervenute una pattuglia dei Carabinieri di Cinisi e due del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Carini. I militari si sono trovati di fronte ad una scena da autentico far west. Sei le persone coinvolte nella rissa fra due nuclei familiari consumata nell’abitazione di Maria Vintilia, una casalinga di 64 anni, e che ha coinvolto Spiridon Vintilia, 37 anni, figlio della padrona di casa; Emanuele Di Maio, sessant’anni; Roberto Di Maio, 24; Grazia Di Maio, 21; Vito Mannino, 53, oltre alla stessa Maria Vintilia. I militari si sono dovuti frapporre fra i due schieramenti per riuscire a sedare gli animi e ad immobilizzare tutti quanti, scongiurando risvolti peggiori. Tutti sanguinanti e pieni di lividi per la violenta colluttazione e con gli indumenti ridotti a brandelli nello scontro, successivamente sono stati accompagnati dai carabinieri nel pronto soccorso di Partinico, dove sono stati visitati e refertati con prognosi variabile dai 3 ai 10 giorni. Anche durante le cure dei medici, i sei hanno tentato di aggredirsi fra loro. Dopo la convalida dell’arresto, giudicati per direttissima con l’accusa di rissa aggravata a Maria Vintilia, Grazia, Roberto ed Emanuele Di Maio, è stato notificato l’obbligo di dimora nel Comune di Cinisi, con il divieto d’incontrare Spiridon Vintilia e Vito Mannino che, a loro volta, sono stati condannati all’obbligo di dimora nel Comune di Carini.

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