PARTINICO. L’OSSERVATORIO LA FRANCA SU DISTILLERIA BERTOLINO

Il prossimo 4 marzo scade l’autorizzazione allo scarico della Distilleria Bertolino di Partinico e secondo il locale Osservatorio per lo sviluppo e la legalità “Giuseppe La Franca” l’eventuale rinnovo o il diniego della concessione, deve scaturire da un confronto con tutte le forze sane del paese. E’ quanto si legge in un documento approvato dal direttivo dell’Osservatorio ed indirizzato al presidente del consiglio Gioacchino Albino e al sindaco Salvo lo Biundo. “Siamo convinti –scrivono dall’associazione- che il diritto alla salute non possa essere subalterno al diritto ai profitti, perché “la salute dei cittadini –continua il documento- è al di sopra di qualsivoglia legge, principio, diritto”. Sul tema della Distilleria Bertolino, è necessario aprire un dibattito aperto e partecipato –dichiara il direttivo dell’Osservatorio “La Franca”- nel quale ognuno possa dare un contributo delle proprie idee, e possa interloquire con le parti, politiche e tecniche, affinchè la responsabilità delle scelte importanti non ricada su una stretta cerchia di persone. “Siamo convinti –si legge nel documento- che la vertiginosa crescita delle patologie tumorali, dei disturbi respiratori o allergici, dipenda soprattutto da ciò che repiriamo, mangiamo e beviamo. L’attenzione dell’ associazione, poi si concentra anche sulla discarica di contrada Baronia-Provenzano, che ricade proprio nel territorio di Partinico e che secondo i membri dell’osservatorio sta creando l’ennesimo fattore di rischio per i cittadini, dato che avrebbe dovuto smaltire i rifiuti di un solo Comune e oggi vi scaricano ben 12 paesi. Perciò il direttivo, chiede al sindaco Lo Biundo, che rappresenta anche la massima autorità sanitaria locale di monitorare costantemente la discarica ed emettere un’ordinanza che vieti agli altri comuni di conferire i rifiuti. Infine, nel documento, si propone di istituire un tavolo tecnico tra il Municipio di Partinico, la Distilleria Bertolino, la Provincia Regionale di Palermo, l’ARPA e le associazioni ambientali, per valutare la delocalizzazione della Distilleria più grande d’Europa.

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