ARS. APPROVATA LEGGE SU UNITA’ OPERATIVE PROFESSIONI SANITARIE

L’Ars ha approvato all’unanimità (55 presenti, 54 votanti) in aula la legge sull’istituzione delle Unità operative delle professioni  sanitarie. Il provvedimento prevede che quattro settori specifici presenti in ogni azienda sanitaria dovranno dotarsi di un dirigente il cui compito sarà organizzare il lavoro e formare il personale. I settori interessati sono ostetricia e servizi infiermeristici, tecnici delle professioni sanitarie (laboratori, radiologia, neurofisiopatologia), riabilitazione, vigilanza (veterinari, vigili sanitari). E riguarderanno ciascuna delle 17 aziende sanitarie siciliane.  

“Presso la direzione aziendale degli ospedali potranno essere istituite nuove unità operative. I nuovi direttori delle unità operative faranno parte degli uffici di staff dei direttori generali”, affermano Nino Dina e Toto Cordaro, primi firmatari della legge sulle professioni sanitarie. “Le nuove Unità operative – proseguono – concorreranno alla realizzazione degli obiettivi delle Aziende sanitarie provinciali e territoriali attraverso i criteri determinati da un decreto dell’assessore alla sanità successivo al parere obbligatorio della VI commissione dell’Ars”. “La legge – concludono – assicura efficienza, efficacia e qualità dei servizi al cittadino in termini di prevenzione, cura e riabilitazione. Le norme danno dignità professionale a taluni operatori della sanità formati attraverso specifici corsi universitari”.

La legge prevede anche l’istituzione dell’Unità del “servizio sociale professionale” (oltre a infermieri, tecnici della riabilitazione, tecnici sanitari e tecnici della prevenzione). L’iniziativa è stata promossa da Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars. In questo modo si riconosce agli assistenti sociali che operano nel servizio sanitario la possibilità di accesso alla funzione dirigenziale. “La sanità non è soltanto attività medica – dice Cracolici – in questo modo si dà il giusto valore al ruolo professionale e alla funzione degli assistenti sociali”

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