MAFIA. I GRAVIANO IN AULA. SMENTITO SPATUZZA

Il boss Filippo Graviano ha testimoniato in videoconferenza nel processo al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri. Il capomafia di Brancaccio, citato insieme al fratello Giuseppe, ha risposto alle domande che gli sono state rivolte dal pg Antonino Gatto, senza avvalersi dunque della facoltà di non rispondere.

“Non ho mai detto quelle cose a Spatuzza”, ha sostenuto Graviano, riferendosi alle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza su un colloquio avvenuto nel 2004 nel carcere di Tolmezzo in cui, secondo il pentito, Graviano avrebbe detto: “Se non arriva nulla da dove arrivare possiamo pensare a parlare con i magistrati ma prima dobbiamo parlarne con mio fratello Giuseppe”.

“Nel ’94 (periodo in cui, secondo Spatuzza, i Graviano avrebbero avuto assicurazioni da settori della politica ) – ha aggiunto Filippo Graviano – non c’era nessuno che doveva farmi promesse, perchè io all’epoca dovevo scontare solo quattro mesi di carcere. Perchè avrei dovuto chiedere aiuto?”. “E poi – ha proseguito il boss – il discorso con Spatuzza sarebbe avvenuto nel 2004. Da allora sono passati cinque anni, se avessi voluto consumare una vendetta lo avrei già fatto. Ma queste cose mi sono estranee”.

“Non ho mai conosciuto il senatore Dell’Utri nè direttamente nè indirettamente e quindi non ho mai avuto rapporti con lui”. Lo ha affermato Graviano al termine della sua deposizione rispondendo a una domanda della Corte d’Appello di Palermo.

Il boss Giuseppe Graviano, fratello di Filippo, citato come teste nel processo Dell’Utri, a differenza del fratello Filippo ha dichiarato di avvalersi della facoltà di non rispondere. “Il mio stato di salute – ha detto alla Corte – non mi consente di rispondere all’interrogatorio, come ho già detto ai Pm di Firenze. Quando potrò informerò la Corte”.

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