MAFIA. CON L’ARRESTO DI RACCUGLIA C’È UN “TRONO VUOTO”

Con l’arresto di Mimmo Raccuglia, il numero due di Cosa Nostra, una vasta area potrebbe diventare “terra di conquista”… soprattutto adesso che c’è un trono vuoto. Infatti sarebbe rimasto senza una guida il territorio di competenza di Raccuglia, una ampia area a cavallo tra Palermo, Altofonte, Monreale, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi, Camporeale, Borgetto, Montelepre, Partinico, Balestrate, Trappeto, fino ai confini con Alcamo (città comunque estranea al suo potere). “Rimane terra di nessuno, è questa è una cosa estremamente pericolosa”, è l’analisi del pm Francesco Del Bene, che ha coordinato le indagini per la cattura insieme a Roberta Buzzolani. Insomma, terra di nessuno dunque potenzialmente terra di conquista. E poi, a quanto pare al momento “non si conosce chi comanda – sostiene il pm della Direzione Nazionale Antimafia, Maurizio De Lucia- e questi sono i più potenti e pericolosi”. Pericoloso proprio come Raccuglia, che “di fatto era il commissario del mandamento di Partinico –spiega il pm De Lucia- alleato dei Vitale-Fardazza, dei quali era il mandatario”. Ma i Vitale hanno mezza famiglia in galera e una pentita in seno, Giusy. Leonardo e Vito sono al carcere a vita. I giovani Fardazza, invece, che sarebbero vicini alla malavita organizzata, hanno o avranno lo spessore per comandare?. Intanto però, si prospettano scenari da brividi… C’è di mezzo l’operazione Carthago del gennaio scorso, che ha portato dietro le sbarre i presunti mandati della guerra di mafia che ha insanguinato i territori di Partinico e Borgetto. Una guerra, che in terra di nessuno –secondo gli inquirenti- potrebbe ricominciare da un momento all’altro.

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