MAFIA. CARCERE DURO PER MIMMO RACCUGLIA

“Non appena mi arriverà il carteggio, firmerò subito il carcere duro per il capomafia Domenico Raccuglia”. Lo ha detto il ministro della giustizia Angelino Alfano a margine della firma di un protocollo di intesa tra la Provincia di Agrigento e il dipartimento di giustizia minorile per la Sicilia.

“La cattura di Raccuglia – ha aggiunto – è un successo straordinario di cui già mi sono complimentato col capo della polizia”. Ha trascorso la notte alla Squadra mobile di Palermo il boss Domenico Raccuglia, arrestato ieri dagli agenti della sezione catturandi e dello Sco, dopo 13 anni di latitanza, in un appartamento a Calatafimi, nel trapanese.

All’ex latitante, giunto in questura intorno alle 10 di ieri sono state notificate le ordinanze di custodia cautelare pendenti a suo carico. Non è stato ancora deciso se verrà trasferito nel carcere di Pagliarelli o dell’Ucciardone.

La convalida del fermo del capomafia dovrebbe essere effettuata dal gip di Trapani competente per territorio visto che l’arresto è avvenuto in quella provincia, ma la contestazione dell’aggravante mafiosa al reato di detenzione di armi, accusa che ha giustificato il fermo di ieri, potrebbe fare spostare la competenza a Palermo, sede della Direzione distrettuale antimafia. Analogo discorso potrebbe essere fatto per i favoreggiatori del boss, proprietari dell’abitazione in cui Raccuglia si nascondeva e arrestati nel blitz di ieri a Calatafini, nel Trapanese.

Il capomafia, che ha già tre ergastoli definitivi per omicidio, è considerato il numero 2 di Cosa nostra, dopo il boss, ancora latitante, Matteo Messina Denaro.

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