PEPPINO IMPASTATO. CASA POUND BERGAMO RIMETTE TARGA. CASA MEMORIA NON ACCETTA

Torna sui muri della biblioteca di Ponteranica la targa dedicata a Peppino Impastato. Non per iniziativa del sindaco leghista che l’aveva tolta, e nemmeno della sinistra che aveva organizzato la manifestazione dieci giorni fa, ma stavolta da parte dell’estrema destra. Per la precisione del circolo Casa Pound di Bergamo, che con un blitz la scorsa notte ha affisso sui muri della biblioteca una targa con scritto: ‘Onore a Giuseppe Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Amore e coraggio non hanno confini, ne’ partiti. Casa Pound Bergamo’. In un successivo comunicato l’associazione, spiega di avere voluto “rimediare a un’ingiustizia”, e se la prende con gli organizzatori del corteo, “una sinistra allo sfascio che spesso si arroga il diritto di poter stabilire chi sono i buoni e chi i cattivi. Ed ora vorrebbe addirittura appropriarsi dell’esclusiva anti-mafia”. Su un altro versante il Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci, che ha annunciato che dedicherà il parco del campus scolastico cittadino a Peppino Impastato auspicatnd che “il sacrificio di Impastato debba rappresentare un esempio di impegno civile per tutti e in particolare per le nuove generazioni”. “L’episodio leghista è da biasimare – ha detto ancora Ricci- perche’ espressione di miope localismo che non fa che dividere il Paese, cancellandone vittime e valori”. Ma l’Associazione Peppino Impastato – Casa Memoria di Cinisi, in un comunicato, dice di non riconoscersi affatto nell’azione firmata da Casapound Bergamo che ha posizionato una targa con il nome di Peppino alla Biblioteca di Ponteranica. “Stavolta –si legge nella nota- siamo noi che chiediamo di rimuoverla. Ci teniamo, infatti, a rinnovare la natura antifascista delle battaglie condotte da Peppino e non riteniamo possibile che organizzazioni neofasciste possano dichiarare di agire in suo onore perché, nei fatti, attuano una politica che è esattamente contraria ai suoi ideali e a quanto da lui realizzato. Coloro che sono scesi in piazza il 26 settembre a Ponteranica, ben settemila persone -spiegano da Casa Memoria-, non erano affatto rappresentanti di una sinistra allo sfascio, come da loro dichiarato in un comunicato, ma persone che si riconoscono nell’impegno contro la mafia, il fascismo e il razzismo che è costato a Peppino la vita. Non siamo disposti –conclude l’Associazione- a cedere a qualsiasi tipo di revisionismo, di strumentalizzazione o di ribaltamento mediatico della realtà”.

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