REGIONE. TORNELLI NEGLI ASSESSORATI CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE.

A partire dal prossimo anno, verranno sistemati agli ingressi degli uffici regionali siciliani i tornelli “ma non per monitorare l’attivita’ dei dipendenti regionali, bensi’ per garantire la loro serenita’ di lavoro ed evitare pressioni anche mafiose”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Presidenza della Sicilia, Gaetano Armao, a margine dell’incontro con i sindacati per discutere della riforma dell’amministrazione regionale. “E’ una scelta molto chiara – ha detto Armao ribadendo l’annuncio fatto qualche giorno fa – ho gia’ consultato la societa’ siciliana che se ne occupera’ e che introdurra’ i tornelli negli assessorati”. Armao ha spiegato che la scelta e’ stata dettata dalla presenza di “personaggi di tutti i tipi nei corridoi degli assessorati che si intorudono in modo indiscreto. Invece, i tornelli garantiranno la serenita’ di lavoro degli stessi dipendenti regionali che eviteranno le perssioni in un’ottica che mira a tutelare l’amministrazione regionale da pressioni mafiose e corruttive”. “L’assessore regionale Gaetano Armao ritorna sull’idea di montare i tornelli negli uffici dell’Amministrazione regionale al fine, dice lui, di tutelare i dipendenti regionali dalle pressioni mafiose e corruttive. Piu’ che una proposta seria sembra l’ennesimo attacco generico nei confronti della maggioranza dei dipendenti regionali onesti che subiscono, ormai da tempo, una campagna denigratoria che spara nel mucchio”. Lo dice il deputato Italia dei Valori, Fabio Giambrone. “Vorremmo sapere dal presidente Lombardo se questa e’ la strategia del governo regionale per riformare la macchina amministrativa e, soprattutto, per combattere la piaga della corruzione e della collusione tra i colletti bianchi e la criminalita’ organizzata – ha proseguito – La realta’ e’ che ancora una volta, aldila’ del persistente problema della corruzione e della contiguita’ con la mafia all’interno della Pubblica Amministrazione, che non si affronta, ne’ tanto meno si risolve, con i tornelli, si vuole distogliere l’attenzione sui problemi dell’Amministrazione regionale e sulla gestione del suo personale. Si cominci, per fare un esempio, a parlare di reale separazione tra potere politico e potere di gestione, di nomine dei vertici regionali sulla base di competenze comprovate e non di appartenenze politiche, di diritto alla carriera finora negato ai dipendenti, di premi a chi produce e sanzioni a chi lavora poco o, peggio, commette reati accertati dalla magistratura”.
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