Terrasini, raid notturno al cimitero comunale
Neanche da morti si può stare in pace. E la visita nel cimitero di Terrasini non avviene solo da parte dei parenti dei defunti ma anche di balordi che nella notte tra domenica e lunedì hanno compiuto un furto sacrilego. Un atto disgustoso, scellerato quello di oltraggiare la memoria di chi non c’è più. Un centinaio i vasi in rame trafugati dalle lapidi e dai loculi cimiteriali durante l’incursione notturna, e diversi anche quelli in ottone, alla fine abbandonati per terra, perché probabilmente considerati privi di valore. Mentre i fiori sono stati gettati via, insieme all’acqua tra i vialetti. Per accedere nella necropoli cittadina, gli ignoti autori del raid hanno scavalcato uno dei cancelli in ferro che separano la struttura cimiteriale da un fondo di proprietà privata, alle spalle dell’ingresso principale che insiste, invece, sulla statale 113. Sfilarli dagli anelli in ferro in cui i contenitori vengono inseriti è stato un gioco da ragazzi. Ma non solo, con un grimaldello hanno pure forzato la porta d’ingresso della rimessa del custode, da cui hanno asportato tutti gli attrezzi per il giardinaggio. A fare la scoperta, ieri mattina, al momento della riapertura del camposanto, è stato il custode. Durante il solito giro, si è accorto della sparizione dei vasi e ha allertato le forze dell’ordine. Del caso si stanno occupando i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Carini. Non è la prima volta che i cimiteri del comprensorio vengano presi di mira e razziati. I predatori di oro rosso sembrano aver scambiato i luoghi sacri per veri e propri self service. Infatti non si contano più i furti di grondaie, coperture e vasellame prelevate da tombe di famiglia, cappelle gentilizie e loculi. Sempre a Terrasini nei mesi scorsi i ladri avevano rubato non solo vasi, ma anche altri ornamenti in rame dalle tombe, nonché oggetti sacri dalla cappella dedicata a Maria Santissima delle Grazie.
