Piano Giovani. Procura apre inchiesta, i Giovani Democratici a fianco dell’assessore Scilabra

L’assessore regionale alla Formazione della Regione siciliana, Nelli Scilabra, è stata convocata dalla Procura di Palermo. Sarà ascoltata stamane, come persona informata sui fatti, dal procuratore aggiunto Dino Petralia che ha aperto un fascicolo sugli affidamenti da parte della Regione del progetto sui tirocini all’interno del Piano Giovani, il maxi progetto sull’occupazione. L’iniziativa dei magistrati nasce dal flop del click day dello scorso 5 agosto quando il sistema informatico per la selezione dei tirocinanti andò in tilt con 50 mila giovani che non riuscirono a registrarsi sulla piattaforma. Forti le polemiche, con l’opposizione che contesta il governo e con il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che ha mandato in soffitta il click day, annunciando una nuova selezione, questa volta affidata direttamente alle imprese. Sono stati rescissi i contratti con Italia Lavoro (5 milioni di euro) e con la società Ett che ha fornito il software della selezione del 5 agosto, tramite un affidamento diretto da parte dell’amministrazione. Rapporti su cui ora la Procura vuol vederci chiaro. Anche la Procura della Corte dei conti ieri ha aperto un’indagine su un eventuale danno erariale. Intanto i Giovani democratici di Palermo fanno quadrato attorno all’assessore Scilabra, con una lettera aperta difendono l’esponente del governo Crocetta. “Quello che sta facendo l’Assessorato di Nelli Scilabra – spiega il segretario della Federazione di Palermo, Marco Guerriero -, oggi è attaccato al palo dell’inquisizione da tutta quella parte della Sicilia che avrebbe preferito continuare ad ingrassarsi a discapito di questa generazione e di quella precedente. Per questo abbiamo chiesto fiducia e pazienza, spiegando che l’intenzione è quella di dare un’opportunità di rimanere in Sicilia a tutti”. “Ci aspettavamo lamentele per migliorare il criterio dimostratosi inefficace – sostiene Giuliana Milone, responsabile rapporti con le altre realtà giovanili -, nonostante lo avessimo pensato come pulito e trasparente. Ed invece con non poche strumentalizzazioni politiche, la voce ha gridato a Nelli di andarsene. Proprio come fece la Francia benestante, ricca, conservatrice e garantista qualche secolo fa con Giovanna D’Arco. La storia si ripete sempre, ma stavolta non servono eroi”. “Noi abbiamo chiaro contro chi e cosa stiamo combattendo – concludono i Giovani democratici -. Ci ricordiamo bene il lavoro che la Sicilia dava alla Mafia e che poi arrivava ai siciliani sotto forma di elemosina di cortesia. Sappiamo bene di chi sono le responsabilità del nostro presente. E siamo fiduciosi, perché al momento è l’alternativa più pulita degli ultimi 200 anni di Storia di Sicilia. Per questo siamo dalla parte del Piano Giovani. Costi quel che costi. Per questo siamo con Nelli Scilabra”

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