Carini. Vandalizzati due pozzi d’acqua, disservizi fino a martedì

Si prevedono alcuni giorni di pesanti disservizi nell’erogazione dell’acqua per i cittadini che abitano in alcuni quartieri di Carini. Nella notte infatti ignoti malviventi hanno vandalizzato i pozzi Sofia e Cardinale compromettendo l’erogazione dell’importante risorsa idrica nella parte bassa della città. Ingenti i danni denunciati ai carabinieri. I malfattori hanno portato via cancelli in ferro, manicotti, quadri elettrici e diversi metri di cavi in rame causando il blocco totale dei motori ed il funzionamento delle cabine. Episodi che peggiorano ulteriormente la già difficile situazione dell’erogazione idrica dopo il fallimento di Aps che ha causato nelle scorse settimane disservizi diffusi. A restare a secco almeno fino a martedì, saranno le abitazioni di Corso Italia e delle zone limitrofe. Ci vorranno infatti alcuni giorni per riportare la situazione alla normalità. Considerati i problemi attualmente presenti con la gestione dell’Ato idrico, per cercare di accelerare i tempi, il comune sta intervenendo tecnicamente ed economicamente, mettendo a disposizione dell’autorità d’ambito, personale e risorse. Condanna il gesto l’assessore ai servizi a rete Salvatore Nazzarini che alla luce dell’ennesimo furto subito chiede pene più severe per i malviventi e un intervento forte della Regione per risolvere la situazione dell’acqua nel palermitano. “La settimana scorsa – dichiara – ho partecipato all’incontro che si è tenuto alla Provincia per il futuro del servizio idrico e mi sono reso conto che la Regione Siciliana è totalmente assente ed estranea alle problematiche che riguardano il territorio. Abbiamo assistito alle solite barzellette e ai raggiri politici che non portano alla soluzione dei problemi. Le attuali leggi dello Stato – conclude Nazzarini .- non riescono a fermare questi atti di sciacallaggio, servono norme più severe”.
Ad aprile, con le stesse modalità, i malviventi avevano vandalizzato il pozzo di contrada Piano Gallina e alcuni mesi prima il pozzo Saraceno, lasciando senza acqua gli abitanti del centro storico.

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