Abolizione province. Un mese per aderire ai Liberi Consorzi, incertezza nei comuni

“Ad un mese esatto dalla scadenza fissata dalla legge, il novanta per cento dei Comuni siciliani non ha ancora deliberato l’adesione ad alcun Libero Consorzio“.
Lo segnala in una nota il leader siciliano de La Destra, Nello Musumeci, uno dei parlamentari regionali più critici sulla riforma voluta dal governo Crocetta e poi varata dall’Ars che prevede la riorganizzazione delle Province siciliane con la creazione dei Liberi consorzi e delle tre Città Metropolitane.
“La norma che sopprime le Province – scrive Musumeci – si sta rivelando quindi un altro fallimento, dopo il flop del Piano Giovani. Nei Comuni si vive nella incertezza e confusione. Le strade provinciali, l’edilizia scolastica, i servizi ai disabili, le istituzioni culturali da oltre un anno sono lasciati nel più completo abbandono, mentre cresce l’isolamento dei sindaci, che fino a ieri trovavano nella Provincia un interlocutore attento e disponibile”.
Musumeci torna alla carica con un disegno di legge che aveva già  presentato a giugno, qualche settimana dopo la concitata discussione in Aula della riforma delle Province. Si tratta di un documento in cui confluiscono pure delle proposte provenienti dal centrosinistra e che è stato firmato, oltre che dai componenti della Lista Musumeci, anche da altri esponenti del centrodestra.
“Alla ripresa dei lavori parlamentari all’Ars- ha scritto ieri in una nota lo stesso Musumeci – chiederemo la trattazione  urgente del nostro disegno di legge di riforma, che prevede la creazione di tre Aree Metropolitane, il mantenimento di nove Liberi consorzi e la elezione diretta del loro presidente. Occorre decidere e intervenire con urgenza: al collasso sociale ed economico la Sicilia non può aggiungere anche quello istituzionale.”
Entro il prossimo 28 settembre i Comuni dovranno sciogliere ogni riserva, ma sulla riforma potrebbe incombere lo spettro di una nuova legge proroga, l’ennesima, per consentire alle istituzioni locali di uniformarsi alla legge varata da Sala d’Ercole nel marzo scorso.

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