San Giuseppe Jato, schede carburante fittizie: confiscati beni ad impresa settore rifiuti

Confisca da quasi mezzo milione di euro per l’ex rappresentante legale di un’impresa del settore rifiuti di San Giuseppe Jato.  L’operazione è stata condotta dalle fiamme gialle su delega della procura di Palermo. In seguito ad un controllo fiscale condotto dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Partinico, è stato accertato che V.M. di 25 anni, nella qualità di amministratrice pro tempore dell’azienda, aveva annotato in contabilità, e portato in dichiarazione, dei costi relativi agli anni d’imposta 2016 e 2017 derivanti da alcune schede carburante fittizie. Durante l’ispezione queste schede non sono state esibite ai verificatori adducendo che erano andate perse. Tuttavia, gli ulteriori approfondimenti condotti dai finanzieri hanno permesso di rinvenire comunque una copia dei documenti e di accertarne la falsità tramite controlli incrociati mirati presso una società di Partinico attiva nel commercio al dettaglio di carburante per autotrazione. In totale, sono state 94 le schede false confluite nella dichiarazione fiscale del 2016 e 193 quelle riportante nella dichiarazione per l’anno d’imposta 2017, per un costo fittizio globale mai effettivamente sostenuto di oltre 1 milione di euro. L’imposta complessivamente evasa, così come constatata dalle fiamme gialle, ammonta a circa 480.000 euro. Ravvisando la configurazione dell’ipotesi di reato di “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”, gli inquirenti hanno emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per l’ammontare della somma complessivamente evasa. Il sequestro “per equivalente” ha interessato i conti correnti bancari dell’indagata, il premio di una polizza assicurativa, oltre 200.000 euro di crediti vantati nei confronti del Comune di Partinico, trasferiti nel tempo dall’azienda all’ex amministratrice, nonché beni materiali ed immateriali rientranti nella sua disponibilità, tra cui un acquascooter e uno yacht del valore commerciale di oltre 230.000 euro, l’intero pacchetto azionario di due società con sedi a Milano e San Giuseppe Jato,  quest’ultima già oggetto di un provvedimento interdittivo antimafia da parte del Prefetto della Provincia di Palermo, nonché l’80% delle quote di un’ulteriore impresa colpita dallo stesso provvedimento, con sede nello stesso comune.

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