Giardinello, omicidio Ana: le reazioni delle famiglie della vittima e dell’assassino

 L’associazione Humana Iura Onlus si dissocia e condanna le gravi e inaccettabili affermazioni fatte dal partinicese Vito Borgia, il padre di Antonino, reo confesso assassino di Ana Maria Di Piazza ed attualmente in carcere con le accuse di omicidio volontario, procurato aborto e occultamento di cadavere . «Qualche volta le donne – ha detto dopo aver chiesto scusa  alla famiglia di Ana – con questa storia della parità si lasciano andare. Vogliono, pretendono e sopprimono in un modo tale da far andare l’uomo fuori di cervello”.  Parole che “tuonano come  macigni  che esprimono chiaramente – si legge in una nota dell’associazione –  una mentalità fortemente discriminatoria nei confronti delle donne  e giustificano l’atto di efferata violenza perpetrato nei confronti di Ana, come se lo stesso fosse in qualche modo imputabile ad un comportamento colposo della donna. La violenza contro le donne – scrive ancora  Humana Iura Onlus  – è una violenza che si perpetra a prescindere dal comportamento della donna e trova la sua radicazione in ambito culturale.  Uomini e donne, insieme, dobbiamo adoperarci affinché si pervenga ad una mutata e consapevole coscienza civile tale non solo  da impedire  i femminicidi ma anche da evitare che atti efferati come quello compiuto nei confronti di Ana e del bambino che portava in grembo,  possano essere scriminati da una vergognosa e  neppure nascosta imputabilità alla condotta di una donna”.  Anche Anna Maria di Piazza, la 65enne madre adottiva di Ana, ha rotto il silenzio, parlando del dolore inimmaginabile che l’ha colpita.  “L’assassino ha chiesto perdono? – ha detto – Io non ci riesco a perdonarlo. Non si può perdonare in questo caso, non si fanno queste cose. Nella maniera più assoluta.   Mia figlia era fragile, credeva anche al cavallo che vola. Forse si era invaghita di quest’uomo, può darsi, non lo so».     La pensionata, rimasta vedova alcuni anni fa,  non si da pace per ciò che è accaduto all’amata figlia, ma cerca di reagire per dar forza al figlio undicenne di Ana, rimasto prematuramente orfano nel più terribile dei modi. Sua madre, Ana Maria Lacrimoira Di Pazza,  è stata brutalmente uccisa   da 10 coltellate, di cui una letale alla gola, e poi colpita a bastonate in testa.  Una furia disumana quella di Antonino Borgia che, ai  carabinieri ha raccontato di averlo fatto per paura che Ana raccontasse della loro storia alla sua attuale moglie, con cui era legato da 18 anni. L’i m p re n d i t o re partinicese, secondo quanto raccontato dalla propria consorte Maria Cagnina, pare che  giorni prima dell’omicidio fosse tormentato e che voleva andarsene a vivere in America. La donna ha aggiunto di rimproverarsi per non avere  insistito a chiedere al marito cosa lo tormentasse, perché magari il terribile epilogo sarebbe stato evitato.  Anche Ana, secondo quanto la stessa vittima avrebbe raccontato a qualche amica prima di essere uccisa,  era tormentata per il  figlio che portava in grembo e temeva le reazioni del suo amante che si è trasformato nel suo assassino.  Intanto sui social sbotta  Monica Di Piazza, una parente di Ana Maria, che lamenta gli indecorosi insulti e commenti fuori luogo che alcuni leoni da tastiera riservano alla vittima di femminicidio. In un post pubblicato su facebook, la ragazza scrive di avere letto di tutto in questi giorni e che è arrivato il momento di dire basta. “Ana – scrive –  era una ragazza come tantissime altre e libera di fare ciò che voleva della propria vita. Nessuno può permettersi di giudicarla per giustificare ciò che ha subito e che a farlo siano donne, le stesse che poi partecipano agli eventi contro il femminicidio, è vergognoso. Abbiate rispetto per il nostro dolore, abbiate rispetto per una ragazza che non aprirà mai più i suoi occhi, che non potrà vedere crescere suo figlio rimasto senza una madre, né nascere il bimbo che portava in grembo.   Viene chiesto rispetto per la famiglia della vittima e lo si concede perché moglie e figli non sono colpevoli di  ciò che ha commesso l’orco. Abbiate rispetto soprattutto di chi è stata seppellita e dei suoi familiari”.  Apprezzabile un post apparso su fb della monteleprina Patrizia Russo che rafforza il concetto espresso dai familiari di Ana Maria Di Piazza : “in certi momenti è meglio stare zitti – scrive –   non si può in alcun modo mettere pezze di fronte ad un atto così disumano. Non conosciamo niente e nessuno, ma l’unica cosa certa è che una ragazza è stata AMMAZZATA, chi giustifica, anche uno schiaffo, figuriamoci un atto così grave, è un essere ignobile, è della stessa caratura morale dell’assassino”. Intanto, domani   alle ore 18,00, nella Chiesa Madre di Partinico sarà celebrata una Messa in suffragio di Ana Maria Di Piazza, vittima femminicidio,  alla quale parteciperà il Consiglio Comunale e il Commissario Straordinario Rosario Arena. La Presidente dell’assise Silvana Italiano invita a partecipare  tutte le Forze dell’Ordine, gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado, le Associazioni, le Forze Politiche e Sindacali e  la cittadinanza. 

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