Mafia, blitz Pionica, al processo abbreviato scena muta di un presunto boss

Ha fatto scena muta  Francesco Lo Gerfo, il  presunto boss mafioso di Misilmeri,  davanti al gup di Palermo Filippo Lo Presti, nell’udienza del processo  che si sta svolgendo con il rito abbreviato nei confronti di 8 delle 16 persone rimaste coinvolte nell’operazione antimafia Pionica del 12 marzo dello scorso anno condotta tra Alcamo, Salemi e Vita e che vede alla sbarca anche il re dell’eolico, l’alcamese Vito Nicastri. La testimonianza di Gerfo che, doveva  essere ascoltato come «imputato di reato connesso», era stata chiesta dal pm Gianluca De Leo per fare maggiore chiarezza su quanto riferito dal collaboratore di giustizia Filippo Bisconti ch, così come scrive il Giornale di Sicilia,  in un verbale depositato dinanzi al gup Filippo Lo Presti lo scorso 9 luglio ricostruiva alcune informazioni ricevute da Lo Gerfo su Nicastri e cioè di aver ricevuto “60 o 80 mila euro tramite mafiosi di Corleone in contatto con Cosa Nostra alcamese, per la costruzione di un parco eolico nelle zone di Marineo, Bolognetta e Villafrati e di avere fatto il nome di Vito Nicastri, quale persona che aveva interessi per l’impianto”. Lo stesso pentito avrebbe però aggiunto che magari il suo interlocutore gli avesse fatto il nome di Nicastri e gli avesse detto di avere già ricevuto dei soldi per darsi delle arie”. Bisconti, inoltre, avrebbe riferito anche  alcune confidenze che gli avrebbero fatto i boss Giovanni Filardo e Franco Luppino e cioè che” l’alcamese Vito Nicastri, come imprenditore, fosse a disposizione di Cosa Nostra”.    

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