Partinico, avviate le prime demolizioni di immobili illegali non sanabili

A Partinico, sparsi tra centro storico e periferie, 63 mila metri cubi di cemento selvaggio, vale a dire nel totale dell’intero panorama provinciale oltre il 5%.

In media ogni partinicese ha sulla coscienza quasi 2 metri cubi di mattone illegale. Numeri da record, Partinico si conferma come una delle città-regine dell’abusivismo siciliano e in provincia. Numeri che arrivano dal Siab, il Sistema Informatico sull’Abusivismo, curato dal Servizio 5 dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente. In totale i numeri di abusi risulterebbero ben 157, di cui 130 con volumi e dunque significa con vere e proprie strutture già completate del tutto o anche parzialmente, ogni 5 abitazioni e mezzo c’è un metro cubo abusivo.

Il municipio di Partinico figura tra quelli che sono stati ispezionati dalla Regione per presunte inadempienze legate all’ambito del contrasto all’abusivismo edilizio. In particolare gli uffici tecnici non avrebbero mai risposto al Dipartimento regionale Territorio e Ambiente rispetto alle misure adottate contro il mattone selvaggio. Alla Regione non arrivavano notizie da oltre un anno dagli uffici tecnici di Partinico in materia di iter adottati per abbattere le colate del mattone selvaggio. I funzionari inviati dalla Regione saranno chiamati a verificare i motivi del silenzio del Comune e se eventualmente nel frattempo è stata regolarizzata la posizione rispetto agli atti da adottare nei confronti degli abusivi. C’è da dire che sotto questo aspetto qualcosa negli ultimi mesi si è già cominciato a vedere con una decina di ordinanze di demolizioni emanate nei confronti di proprietari di immobili non sanabili. Da qualche settimana si è insediato il commissario straordinario del Comune, Rosario Arena, e dunque ancora sulla materia si sta approcciando: “Al momento la prima emergenza da affrontare è quella del bilancio che stiamo tentando di approvare in seguito alla dichiarazione di dissesto – afferma -. Senza lo strumento finanziario non si può programmare nulla, anche sotto l’aspetto della repressione degli abusi edilizi. Adottato il bilancio allora si comincerà a programmare sicuramente”.

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