Alcamo, incendio Mivas: ipotesi su contrasti tra realtà associative del territorio

Screzi e dissapori sorti per questioni di rivalità potrebbero aver motivato gli autori dell’attentato incendiario a distruggere con il fuoco, nei giorni scorsi, il capannone in uso all’associazione culturale Mivas di Alcamo. Sarebbe questa la pista più battuta nelle ultime ore dagli investigatori che, stanno cercando di dare un volto ai piromani che hanno devastato i locali, le attrezzature sceniche e il furgone che usavano per trasportarle. I carabinieri della compagnia di Alcamo guidati dal capitano Giulio Pisani, da giorni ascoltano decine di persone; non solo componenti della Mivas, ma anche di altre realtà territoriali in concorrenza con le loro attività teatrali. Secondo alcune indiscrezioni, gli inquirenti avrebbero fiutato l’alta tensione e un clima per nulla sereno attorno all’associazione culturale che, non avrebbe intrattenuto rapporti sereni con la concorrenza. I militari stanno adesso cercando di capire quali contrasti possano avere spinto gli attentatori ad incenerire tutto ciò che alla Mivas serviva per portare in scena i loro spettacoli, procurando danni per circa 150 mila euro. Danni non coperti da assicurazione contro furto ed incendio. Quindi, chi ha agito, può avergli voluto segare definitivamente le gambe. Il rogo è stato appiccato nella notte tra domenica e lunedì scorsi, in via Porta Palermo, in una zona periferica di Alcamo sprovvista di impianti di videosorveglianza.

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