Blitz della Polizia di Stato, scoperte estorsioni anche ad Isola, Capaci e Carini

Duro colpo alla cosca di San Lorenzo a Palermo dove, dalle prime luci dell’alba la Polizia di Stato ha eseguito dieci ordinanze di misure cautelari nei confronti di sodali ed esponenti di spicco del locale mandamento, per i reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti anch’esso aggravato dalle modalità mafiose.Sei di loro erano già in carcere, mentre quattro sono finiti in manette stamattina. Si tratta di Baldassarre Migliore, imprenditore nel settore del movimento terra, recentemente trasferitosi a Terrasini. Lui si sarebbe occupato delle estorsioni alle imprese anche in provincia. Arrestati pure Giuseppe Messia, Giovanni Messina e Salvatore Lucera. In carcere l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata a Fabio Chianchiano, condannato già per l’omicidio di Franco Mazzè, orginario dello Zen, Giuseppe Fricano, ex capomandamento di Resuttana, Giuseppe La Torre, Salvatore Verga, Girolamo Taormina e Francesco Di Noto. Il blitz giunge al termine di un’attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile di Palermo, e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia che, si è avvalsa, tra l’altro, delle dichiarazioni di un pentito. L’ordinanza è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Annalisa Tesoriere e richiesta dal sostituto procuratore Amelia Luise della Dda di Palermo. Alle indagini ha contribuito il collaboratore di giustizia Silvio Guerrera, che dal 2014 collabora coi magistrati. Secondo quanto emerge dalle indagini, gli imprenditori erano costretti dai boss mafiosi alla ‘messa a posto’. “Numerosi gli episodi estorsivi documentati dagli investigatori, ai danni di imprenditori edili che operano pure tra Isola delle Femmine, Capaci e Carini, a cui veniva imposto il pagamento di ingenti somme di denaro. Solo in tre hanno collaborato dopo che la squadra mobile di Rodolfo Ruperti li ha convocati. Una delle richieste di “messa a posto” era stata rivolta al titolare del Lido Battaglia di Isola delle Femmine che, anziché denunciare si era rivolto ai suoi conoscenti di Palermo Centro e, grazie alla mediazione di Giuseppe Fricano, era stata mediata una somma di 13 mila euro.

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