Strage di Ustica, 39 anni dopo lo Stato ancora non paga i risarcimenti stabiliti dal tribunale

A 39 anni dalla strage di Ustica e a due anni, dal verdetto del tribunale di Palermo che stabiliva il risarcimento che lo Stato doveva riconoscere ai familiari delle vittime, gli eredi di Carlo Parrinello, una delle 81 persone che persero la vista nel disastro aereo, a fronte di 1 milione e 900 mila euro previsto dal dispositivo di sentenza, ne avrebbero ricevuto solo 431 mila. Così come scrive il giornale Libero, i legali dei Parrinello, gli avvocati Vanessa e Fabrizio Fallica avrebbero avviato procedure esecutive nei confronti dei Ministeri della Difesa e dei Trasporti, come un formale atto di pignoramento, per chiedere il milione e mezzo di euro mancante. La Corte d’appello civile di Palermo l’ha messo nero su bianco già il 7 luglio del 2017: quando Carlo morì, il 27 giugno del 1980, a bordo del Dc9 Itavia caduto nei pressi di Ustica, aveva appena 44 anni ed era l’unico sostegno dell’intera famiglia. La sentenza del 2017 ha alla base la decisione di primo grado del giudice Paola Protopisani, secondo la quale la causa dell’incidente va ricercata in “un missile o una collisione in una scena militare”. Ma l’avvocatura dello Stato si barrica dietro i cavilli legali e sostiene che i familiari delle vittime di Ustica percepiscono già un’indennità di circa 1.600 euro al mese e che continueranno a percepirla fino al compimento di 75 anni. Quelle cifre quindi, continuano il legali dello Stato, dovrebbero essere sforbiciate sulle somme dei risarcimenti decisi in sede giudiziaria. Ma la sentenza di Palermo non fa questa distinzione e indica, invece, l’ammontare dei risarcimenti da addebitare sul conto dello Stato. I familiari delle vittime sono in totale 42, lo Stato è stato condannato a pagare una cifra forfettaria di oltre 378mila euro per coprire le loro spese legali e l’ammontare complessivo del risarcimento supera i 17 milioni di euro perché riconosciuto a 29 persone.

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