Carini, il vicesindaco Alamia coinvolto in un caso di abusivismo edilizio

Un presunto abuso edilizio che coinvolgerebbe il vicesindaco di Carini Vincenzo Alamia, crea imbarazzo al palazzo di città. Ciò nonostante, primo cittadino, Giovì Monteleone, da sempre impegnato nell’opera di contrasto alla cementificazione selvaggia e nelle opere di demolizioni avviate per abbattere la lunga muraglia di case che invade la fascia costiera, ribadisce la totale trasparenza dell’ente locale e dei suoi amministratori. La vicenda ruota attorno ad un esposto anonimo arrivato alla Polizia Municipale in cui si parla di una vasta area cementificata selvaggiamente. Dopo i dovuti accertamenti eseguiti dai caschi bianchi in Via degli Agrumeti, in contrada Chiovaro, sono stati avviati una serie di controlli incrociati da parte degli uffici comunale per rintracciare i proprietari delle varie particelle dei terreni interessati. Grazie alle visure catastali è stato possibile risalire a titolari originari e agli eredi, 16 in tutto, che risulterebbero proprietari di queste aree. Tra questi, c’è il nome di Enzo Alamia, 54 anni, libero professionista, attuale vicesindaco e politico di lungo corso a Carini. Con lui anche la madre di 84 anni, la sorella e il fratello rispettivamente di 60 e 43 anni. Un terreno ereditato dalla famiglia del vicesindaco alla morte del padre. Nelle varie particelle, quindi anche in quelle in cui la famiglia di Alamia non ha alcuna titolarità, i vigili urbani hanno trovato vari immobili, piattaforme, tettoie e manufatti. Tutto, secondo quanto verbalizzato dagli agenti, senza alcuna autorizzazione. L’abuso sarebbe legato alla realizzazione di manufatti e al mancato rispetto delle norme che disciplinano il frazionamento e l’edificazione nelle aree. Sulla base del regolamento comunale edilizio e della norma di attuazione del piano regolatore generale, i vigili hanno accertato violazioni che “i lavori sono stati eseguiti in assenza dei titoli abilitativi dovuti per legge e dei relativi pareri degli enti preposti al vincolo”, ed in questo caso Genio civile e Soprintendenza. Sul tavolo del sindaco, come ammette lo stesso Monteleone, anche una nota del segretario generale in cui si parlerebbe di una presunta incompatibilità tra il vicesindaco e l’eventuale ricorso che potrebbe fare contro il provvedimento di abuso edilizio: “Per ragioni di opportunità c’è l’ipotesi che il vicesindaco possa rimettere il mandato – preannuncia ancora il primo cittadino il quale però ci tiene a precisare che se abuso c’è stato non lo ha commesso il suo vicesindaco ma semmai il padre da cui ha ereditato il terreno -. Con lui ci siamo parlati e mi ha assicurato di non aver commesso alcun abuso, mi auguro che possa dimostrare nelle sedi competenti la sua innocenza”. Sull’esposto anonimo il sindaco si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: “Chissà, forse è stato presentato da chi è stato sanzionato molto più pesantemente per abusi edilizi e per ritorsione ha voluto mettere in imbarazzo me e la mia amministrazione. Noi abbiamo fatto tutto nella massima trasparenza, gli uffici non si sono sicuramente fermati negli accertamenti”. Abbiamo tentato di rintracciare il vicesindaco Vincenzo Alamia, ma senza risultato.

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