Scoperto un arsenale in una villa di Ciaculli, tre arresti (Video)

Un lavoratore Pip in servizio in una chiesa di Palermo, occultava un’arsenale in casa. Gli agenti della Squadra mobile e del commissariato Zisa-Borgonuovo hanno scoperto armi sotto terra e nascoste dentro un camino della sua villa di Ciaculli. In manette sono finiti Antonino Adelfio, 49 anni e il figlio 27enne Gaetano, mentre la moglie del capofamiglia, Giovanna Li Causi, di 49 anni, è stata sottoposta ai domiciliari. Gli investigatori, insospettiti da alcuni strani movimenti registrati nella villa in cui vive l’operaio precario, già noto per i suoi precedenti in materia di armi, stupefacenti e altri reati, hanno fatto irruzione nella sua abitazione e nel terreno circostante. Gli agenti, durante la perquisizione, si sono avvalsi di metal detector e di cani antiesplosivo, perché l’area dell’intervento era estesa e le armi erano ben occultate in doppifondi all’interno di botole interrate. Oltre ad una decina di pistole, alcune con matricola abrasa, ai modelli giocattolo trasformati in armi e alle munizioni già pronte, in un locale attiguo alla casa è stato scoperto un vero e proprio laboratorio clandestino per fabbricare le armi che venivano testate in un poligono rudimentale. La polizia adesso, in attesa degli esami balistici, indaga per capire in quale giro fosse esattamente coinvolto il criminale e se avesse contatti con Cosa Nostra. E’ importante scoprire se le pistole in suo possesso abbiano sparato in delitti di mafia ancora irrisolti, come quelli che riguardano Giuseppe Calascibetta, Francesco Nangano, Giuseppe Di Giacomo, Giuseppe Dainotti, tutti personaggi di spicco della malavita locale, assassinati con pistole 7,65 e 357 magnum.

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