Carini. Liquami fognari in strada, la Procura apre un’inchiesta

Due sindaci di Carini, uno attualmente in carica, e tre dirigenti comunali rischiano di finire sotto processo. Nulla avrebbero fatto per evitare lo sversamento di liquami in una strada del popoloso centro in Provincia di Palermo.

Secondo quanto riporta LiveSicilia, il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Claudia Ferrari hanno chiesto il rinvio a giudizio del sindaco Giuseppe Monteleone, del suo predecessore Giuseppe Agrusa, e degli impiegati comunali Antonino Ruffino, Gaspare Passalacqua e Salvatore Conigliaro che si sono susseguiti alla guida del settore “Servizi a rete”.

L’inchiesta dei pm palermitani copre un arco temporale dal 2014 al 2017. Il reato contestato è quello di omissione in atti d’ufficio. Gli indagati avrebbero lasciato inascoltati gli appelli dei residenti di via Monte Cuccio, creando problemi di natura igienico sanitaria.

Dopo le denunce dei cittadini la Procura ha delegato le indagini alla polizia municipale. Indagini ora chiuse con la richiesta di rinvio a giudizio. Secondo i pm, tutti gli indagati meritano di essere processati. La decisione finale spetta al giudice per le indagini preliminari.

Il sindaco Giovì Monteleone afferma “Non mi risulta che ci sia una richiesta di rinvio a giudizio nei miei confronti. Sottolineo che sul caso fognatura di via Monte cuccio, realizzata molto prima dell’inizio del mio mandato, per quanto mi riguarda ho emanato tutte le direttive e gli atti di competenza.
In caso di eventuale rinvio a giudizio sono fiducioso nella giustizia e proverò la mia estraneità ai fatti eventualmente contestati.”

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