San Vito Lo Capo, progetto per la costruzione di un complesso turistico in spiaggia: è polemica

Potrebbe cambiare radicalmente l’aspetto della spiaggia di San Vito Lo Capo, così come siamo abituati a conoscerla. In cantiere infatti c’è un grosso progetto di una società di Trapani, la Marina Bay, che vorrebbe rifare il porto e creare intorno un grande complesso alberghiero. La richiesta di autorizzazione prevede sia l’occupazione della spiaggia sia la privatizzazione di una parte del mare.

Costruzioni di grandi dimensioni proprio dove oggi c’è il famoso litorale sabbioso.
115 mila metri quadrati così suddivisi: uno specchio acqueo di 65 mila, un’area demaniale marittima di 43 mila e una fetta di terreno comunale di oltre 8 mila.

A realizzare il progetto, stimato in almeno 30 milioni di euro, è stato un team di tecnici qualificati, guidato dall’ingegnere palermitano Pietro Inferrera.

Il cantiere conta di sfruttare le opportunità offerte dalla cosiddetta «legge Burlando» che consente interventi sulle aree demaniali marittime e apre la strada a progetti per creare strutture a servizio della fruizione del mare e per la nautica da diporto.

Il progetto sembra naufragato a febbraio dopo il voto contrario della Giunta e del Consiglio comunale di San Vito Lo Capo. Ma ora la Regione lo ha rimesso in campo: il procedimento è nelle mani dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente che ancora lo deve approvare ma che intanto ha diffidato il sindaco di San Vito, Matteo Rizzo, a convocare la conferenza dei servizi per raccogliere i nulla osta di Soprintendenza, Capitaneria e Demanio. Sindaco, giunta e consiglio sono contrari.
 
Inizialmente si era parlato di un progetto per risolvere l’insabbiamento del porto turistico, ma un tecnico specializzato spiega che sarebbero serviti al massimo 600 mila euro.  
 
Dal Comune qualcuno si sarebbe rivolto proprio alla «Marina Bay» che a quel punto ha pensato di far altro, la creazione di un porto turistico con concessione per 48 anni. Ma la cosa sorprendente – come riporta il quotodiano La Stampa – è quella che il progetto non solo non risolverebbe l’insabbiamento dello specchio portuale ma gli attuali 360 posti barca aumenterebbero fino a 380. «Venti posti in più a fronte di una spesa da 40 milioni – dicono i cittadini di San Vito -rendono chiaro che lo scopo del progetto è l’attacco alla costa fino a oggi salvata dal cemento».

Contrari i deputati del Movimento 5 Stelle. L’alcamese Valentina Palmeri annuncia barricate.: “Si tratterebbe di un mostro ambientale e socioeconomico. Non è accettabile che prevalga, con il benestare del governo Musumeci, un interesse privato a discapito del paesaggio, del libero godimento del mare e delle attività economiche preesistenti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture