Truffati i comuni di Partinico, Carini, Isola e S.Giuseppe Jato: spariti i soldi dei tributi

20 milioni di euro di tasse pagate dai cittadini e spariti nel nulla. La Corte dei Conti ha scoperto che 56 comuni siciliani che avevano affidato il servizio di riscossione a società esterne, hanno incassato le somme e non le hanno “girate” ai municipi.

L’indagine – come riporta il Giornale di Sicilia –  ha scoperchiato un sistema che è alla base della crisi di molti enti locali della Regione. Per fare un esempio, il comune di Trapani ha perso qualcosa come 2 milioni di euro, Castelvetrano 666 mila euro. Ma ci sono anche alcuni casi nel nostro comprensorio. Sono spariti 95.000 euro del comune di San Giuseppe Jato, 187.000 euro del comune di Partinico, 237.000 euro per Isola delle Femmine, 18.000 euro per Carini.

Sono tutti incassi di Ici, Imu, Tari e tutti gli altri tributi locali versati dai cittadini.

I sindaci negli ultimi dieci anni hanno affidato il servizio di riscossione a società che hanno trattenuto i soldi senza versarli nelle casse dei comuni, in alcuni casi tramite affidamenti diretti.

In molti casi, gli amministratori locali si sono affidati alla Tributi Italia, o società poi rilevate da quest’ultima.

Ora il punto è che la magistratura contabile, si è chiesta come sia stato possibile che un sindaco – invece di rivolgersi a Riscossione Sicilia o Equitalia – abbia scelto di affidare l’incasso delle tasse del 2009 in poi ad una società oscura e già al centro di inchieste.

Una prassi andata avanti fino all’anno scorso e che probabilmente va avanti ancora. Nel 2017 sono state 32 le sentenze emesse dalla Corte dei Conti che descrivono un fenomeno in crescita. Alcune condanne ci sono, riconoscendo il danno erariale alla Tributi Italia che però nel frattempo è fallita e recuperare le somme è impossibile. Nessuno verserà le tasse dei cittadini anche perchè, come dimostrano le sentenze più recenti, gli amministratori della società sono stati prosciolti dall’obbligo di risarcire personalmente i Comuni. I sindaci dal canto loro si sono messi al riparo da una norma che consente questa prassi. La Procura ha scoperto che ci sono altri comuni che hanno affidato il servizio di riscossione ad altre società oscure. Sarebbe stata accertata la presenza sul territorio di un consorzio non iscritto allo specifico albo dei soggetti abilitati, che risulta affidatario diretto di diversi comuni dell’Isola.

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