Carini. Mafia, chieste pesanti condanne per il clan Pipitone

Estorsioni, incendi, danneggiamenti, uccisioni di animali e il trasferimento di valori per evitare sequestri e confische, sono le accuse contestate al clan dei Pipitone di Carini per il quale sono state chieste condanne severe. Stralciata invece la posizione dell’anziano Angelo Antonino Pipitone per motivi di salute e chiesta l’assoluzione per Francesco Marco Pipitone. La notizia è pubblicata sul Giornale di Sicilia. Alla sbarra Franca Pellerito per la quale la richiesta di condanna è di 5 anni, Benedetto Pipitne 12, Epifania Pipitone 11. Sei anni per Graziella Pipitone ed Angela Conigliaro e 5 per Vincenzo Caruso. Parte civile nel processo contro la mafia di Carini un allevatore, Giovanni Cataldo, assistito dall’avvocato Cinzia Pecoraro. Dall’incendio della sua stalla era partita l’inchiesta dei carabinieri della locale compagnia. Era il primo gennaio 2013 e furono ritrovati uccisi a colpi di pistola un maiale e due cavalli. Cataldo ai militari aveva confessato i propri sospetti sui Pipitone, erano i segnali di un’estorsione. L’allevatore ha pure testimoniato in aula, affermando con coraggio: “Io non ho paura dei mafiosi”

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