Regione. Primi atti di Musumeci su ex province e rifiuti

La decisione ha anche un aspetto simbolico. Il primo atto della giunta di Musumeci è l’avvio di un braccio di ferro col governo nazionale guidato da Paolo Gentiloni. Un cambio di rotta. La Regione siciliana, infatti, ha deciso di presentare ricorso innanzi la Corte Costituzionale contro l’impugnativa di Palazzo Chigi sulla legge che ha reintrodotto la elezione diretta dei vertici delle ex Province.

Una legge approvata questa estate dall’Assemblea regionale e che aveva, di fatto, impresso alla questione siciliana delle ex Province una direzione opposta a quanto previsto dalla legge Delrio, reintroducendo, appunto, l’elezione diretta negli enti al posto di quelle di “secondo livello”. Una scelta, quella di iniziare un contenzioso di fronte alla Consulta, si legge in una nota di Palazzo d’Orleans, assunta per “tutelare la potestà statutaria della Sicilia in materia di ordinamento degli Enti locali e per difendere il diritto dei cittadini ad eleggere i propri rappresentanti, anche a seguito del voto popolare sul referendum costituzionale dello scorso dicembre e, quindi, nel solco dei principi di democrazia diretta fatti propri dall’Unione Europea”.

Ma il lavoro, stando alla nota della Presidenza della Regione, non si ferma qui: oggi è prevista un’altra giunta “per l’esame di ulteriori atti urgenti”. Tra questi, una delibera che riguarderà il settore dei rifiuti.

A Bellolampo infatti si prospetta una nuova emergenza, la sesta vasca è quasi piena e per la realizzazione della settima servono 20 milioni. Fra qualche giorno dunque potrebbe arrivare lo stop al conferimento dei rifiuti indifferenziati che arrivano dai comuni della provincia. Fra questi ci sono anche tutti i paesi del partinicese e del carinese. Musumeci firmerà un’ordinanza per individuare nuovi impianti sicuramente più lontani di Bellolampo.

fonti: Livesicilia e Giornale di sicilia

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