Nuove accuse all’ex Vescovo di Trapani Francesco Miccichè

Avrebbe sottratto 800 mila euro ad un ente morale per utilizzarli ai fini privati. Si evince dall’inchiesta, avviata cinque anni fa dalla Procura di Trapani, contro l’ex Vescovo Monsignor Francesco Miccichè, ormai sollevato dal suo incarico nel 2012 da Papa Benedetto XVI per lo scandalo di un ammanco milionario dai conti della Diocesi.

L’alto prelato, è indagato per appropriazione indebita e malversazione per la distrazione dei fondi dell’8 per mille e, dagli accertamenti ancora in corso, continuano a venire fuori ancora sorprese, così come scrive il quotidiano La Repubblica. Come questo attico con dependance, al quarto piano di un antico palazzo nobiliare nel pieno centro di Roma, che sarebbe stato acquistato con i fondi della Fondazione Campanile destinati ai bambini autistici e ai piccoli malati oncologici.
Miccichè lo avrebbe comprato nel 2008, pagandolo 760 mila euro più 30 mila di spese notarili, dichiarandone l’utilizzo ai fini di culto per non pagare l’imposta di registro, ed intestandolo alla Curia di Trapani.

Come ebbe modo di confermare ai pm l’amministratore apostolico inviato dal Vaticano a Trapani dopo la rimozione di Micciché, Monsignor Alessandro Plotti scomparso nel 2015, la casa risulta essere stata pagata con cinque assegni da 100 mila euro girati dal conto della fondazione Auxilium che aveva incorporato la Campanile e 300 mila euro in contanti.

L’ipotesi dei pm è che l’acquisto dell’appartamento rientrasse tra quegli “investimenti” come altri appartamenti a Palermo, ma anche titoli su conti esteri e polizze assicurative, che Micciché avrebbe realizzato sottraendo quasi tre milioni di euro alla Diocesi, dai fondi dell’8 per mille equelli della Fondazione Campanile, nel frattempo incorporata con l’Auxilium di cui il vescovo era Presidente ed il cognato Teodoro Canepa amministratore.

Plotti raccontò ai Pm, in linea con le conclusioni dell’ispezione affidata successivamente dal Vaticano a Monsignor Domenico Mogavero, di avere rilevato una gestione personalistica della Diocesi di Trapani, trovata in stato di grave dissesto economico.

In attesa della conclusione dell’inchiesta, finora priva della risposta dello Ior, la banca vaticana, alle richieste dei pm, l’ex vescovo Francesco Micciché che, non è stato sospeso a divinis, vive a Roma e continuerebbe a celebrare messa alla Confraternita dei siciliani.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture