Carini, dedicata targa commemorativa all’albergatore Carmelo Ianni, vittima di mafia

Il 28 agosto 1980 un commando armato fece irruzione nella hall dell’hotel “Riva Smeralda” a Villagrazia di Carini, per uccidere il suo proprietario, Carmelo Iannì, un uomo coraggioso che pagò con la vita, la scelta di collaborare con la polizia per far luce su un traffico di droga.

Nel piccolo albergo a due passi dal mare, oggi residence, erano arrivati alcuni chimici venuti da Marsiglia per insegnare le tecniche di raffinazione della droga ai trafficanti del luogo.

La polizia aveva bisogno di potere seguire tutti i passi, tutte le conversazioni di quei francesi che facevano affari con la mafia. Bisognava perquisire le loro stanze e per farlo c’era un solo modo, travestirsi da camerieri e portieri dell’hotel. Iannì accettò, firmando la sua condanna a morte, perché gli stessi poliziotti infiltrati, il 24 agosto del 1980 parteciparono alla retata eseguita in una raffineria allestita in una villa di Trabia.

C’era pure il boss Gerlando Alberti che dal carcere ordinò l’omicidio dell’albergatore Iannì.

Una vittima innocente della mafia a cui questa mattina, l’amministrazione comunale di Carini ha dedicato una targa commemorativa, a 37 anni dal suo assassinio. Una lapide che è stata scoperta proprio all’ex hotel riva smeralda, stamani dal sindaco Giovì Monteleone e dalla moglie dell’imprenditore ucciso, Giovanna Lo Piccolo, alla presenza delle tre figlie: Liliana, Monica e Roberta e delle autorita civili e militari. La realizzazione della stele venne sollecitata un paio d’anni fa da Pif e il gruppo consiliare Carini Pulita, insieme al Pdr, portarono l’appello in aula con una mozione condivisa all’unanimità dall’intera assemblea civica. Oggi l’inaugurazione.

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