Partinico. Puleo ancora detenuto ad Amburgo, stasera assemblea cittadina

E’ ancora detenuto in un carcere di Amburgo, Emiliano Puleo, il giovane di Partinico fermato venerdì scorso dopo gli scontri avvenuti nel corso della manifestazione contro il G20 in Germania.

Il militante di Rifondazione Comunista potrebbe rimanere rinchiuso o fino a quattordici giorni in attesa di un eventuale processo.

Dopo il fermo della Polizia tedesca non gli è stato ancora consentito di contattare familiari ed amici, che nel frattempo, si sono rivolti ad un avvocato per presentare ricorso e ottenere così la scarcerazione.

Non è ancora nota l’accusa che gli viene contestata. Secondo le poche notizie ricevuto, Emiliano Puleo sarebbe stato fermato al termine della manifestazione mentre stava tornando in albergo. Un poliziotto, in particolare, lo avrebbe riconosciuto come uno degli autori degli scontri avvenuti nel corso della protesta. Accuse che però vengono respinte da chi era con lui venerdì scorso.

Il giovane era stato fermato insieme ad un altro gruppo di italiani, fra questi l’eurodeputata Forenza, che però sono stati rilasciati dopo alcune ore. Mentre Puleo e altri due italiani rimangono detenuti, apparentemente senza alcuna accusa.

“Non c’è alcuna foto o video che testimonia la partecipazione di Emiliano Puleo agli scontri avvenuti ad Amburgo” afferma Valentina Speciale, consigliere comunale e compagna di partito del giovane. “Ci sono stati problemi di ordine pubblico e il sistema di sicurezza tedesco ha fallito, così hanno deciso di fare degli rastrellamenti con lo scopo di trovare un capro espiatorio” prosegue Speciale.

Intanto questa sera alle ore 21 nel circolo di Rifondazione Comunista di Partinico, ex Arena Lo Baido, si svolgerà un’assemblea aperta a tutte le realtà politiche e sociali e singoli cittadini, per chiedere l’immediato rilascio di Puleo e di tutte le altre persone “ingiustamente trattenute ad Amburgo, rei soltanto – si legge in una nota -di avere manifestato il proprio dissenso alle politiche imposte dai potenti del mondo che affamano i popoli.”

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