Capaci. Due alpinisti piemontesi aprono una via di arrampicata sulla montagna “No Mafia” – Video

Daniele Bagni, 64 anni, e Luciano Bizzotto, 62 anni, due alpinisti piemontesi istruttori del CAI di Chivasso, hanno aperto a Capaci, proprio sulla parete che sovrasta il luogo della strage, una via di arrampicata battezzata “NO Mafia”. Si sviluppa per circa 100 mt. di lunghezza, suddivisa in tre tiri, di media difficoltà. Nei giorni scorsi sono stati impegnati a realizzare il percorso per gli appassionati di questo sport che vorranno in futuro scalare questa montagna, resa tristemente famosa per la strage del 23 maggio 1992, poiché è il luogo da dove venne azionato il telecomando per far saltare in aria il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta.

Tutto è cominciato a marzo 2017, in occasione della gita scolastica della scuola media Dante Alighieri di Volpiano (Torino). Sul luogo della strage di Capaci, uno dei primissimi testimoni, un fotografo del luogo ha raccontato ai ragazzi la sua esperienza e come cambiò la sua vita da quel 23 maggio. In quell’occasione una delle insegnanti, Cesi Priano, osservando le pareti rocciose circostanti, tornando dal viaggio, racconta al marito, appassionato di arrampicate, della possibilità di aprire un nuovo itinerario. E così Daniele Bagni e e l’amico Luciano Bizzotto partono per la Sicilia con l’attrezzatura necessaria.

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