Carini. Nuove dichiarazioni di Pipitone su un duplice omicidio

Non appena le condizioni meteorologiche miglioreranno dovrebbero cominciare gli scavi nel cimitero di mafia a Carini. Un terreno nella zona industriale dove potrebbero essere seppelliti i resti di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto, assassinati 18 anni fa. Emergono nuovi particolari sul duplice omicidio che a novembre scorso ha fatto scattare le misure cautelari per i carinesi Giovan Battista e Vincenzo Pipitone, Salvatore Cataldo e per il torrettese Antonino Di Maggio. Le nuove rivelazioni arrivano sempre dal collaboratore di giustizia Nino Pipitone che avrebbe svelato altri retroscena del delitto riportati oggi da livesicilia.it. La Fiat Uno nella quale vi erano i corpi di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto prima di essere seppellita fu schiacciata e ridotta a un cubo di lamiera. I due furono attirati in un’abitazione a Villagrazia di Carini e uccisi, il primo a colpi di accetta e poi strangolato, il secondo con un colpo d’arma da fuoco. Erano sospettati di aver incendiato un supermercato, un attentato non autorizzato dai boss Lo Piccolo, ma anche di avere avuto un ruolo nella sparizione di un parente dei capimafia. I cadaveri di Failla e Mazzamuto non sono stati mai ritrovati, nel 2008 anche il pentito Gaspare Pulizzi parlò del duplice omicidio e adesso ci sono le dichiarazioni di Pipitone che portano ad un terreno della zona industriale dove sarebbero state seppellite le due vittime.

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