Monreale. Via libera al bilancio di previsione 2016

Il bilancio “dalle mani legate”, come lo ha definito il sindaco Piero Capizzi, è passato due sere fa in Consiglio comunale. A dire sì al documento contabile 2016 sono stati 15 consiglieri, contro i 6 contrari. L’approvazione del bilancio di previsione 2016 arriva a novembre, un po’ più presto rispetto a quanto avvenuto negli anni passati, ma un controsenso rispetto alla sua funzione originaria che è quella di programmare le scelte. L’andazzo, però, è ormai purtroppo questo: consolidato in numerosissime realtà comunali della Sicilia. Più un rendiconto che un documento programmatico, quindi, nel quale gran parte delle somme sono già impegnate e dalle quali difficilmente si può derogare. Il bilancio di previsione 2016 era stato approvato già in giunta il 29 luglio scorso, ed aveva ottenuto pure il parere favorevole sia del collegio dei revisori dei conti, che dell’apposita commissione consiliare. Nessuna sorpresa per quel che riguarda gli schieramenti: a dire sì al documento è stata la maggioranza “nota” che sostiene l’azione della giunta Capizzi. Disco rosso, invece, da parte dell’opposizione tra le cui fila, come è noto, si è iscritta quella parte del Pd che ha “divorziato” dalla maggioranza nel corso dell’ultimo rimpasto governativo. Anzi, per dirla tutta, gran parte dell’opposizione aveva già lasciato l’aula prima del voto, anche perchè il sì del Consiglio è giunto al termine di una vera e propria maratona costellata da una valanga di emendamenti (tutti sonoramente bocciati) presentati dal consigliere Giuseppe Romanotto, che ha provato la strada dell’ostruzionismo, cercando di prendere “per sfinimento” la maggioranza, nonostante i suoi emendamenti non avessero palesemente nessuna speranza di essere approvati. Stavolta, però, a differenza della seduta nella quale il Consiglio comunale disse sì al consuntivo 2015, lo scorso 4 ottobre, non c’è stato alcun tentativo di “imboscata”. Evidentemente il parere espresso dal Cga che esclude la fine dell’esperienza amministrativa della giunta e del sindaco, ma la prevede solo per il Consiglio comunale, ha indotto i consiglieri dell’opposizione a più miti ragionamenti. La delibera ha poi avuto l’immediata esecuzione da parte del Consiglio.  Fra i nodi emersi e sottolineati soprattutto dall’opposizione, quello della Tari, per la quale non è stata prevista una riduzione nonostante la sensibile diminuzione del costo del servizio, passato a poco meno di cinque milioni di euro, a fronte di una previsione inserita in bilancio di sei. Un argomento che terrà certamente banco nel prossimo periodo politico e che dovrà essere inevitabilmente oggetto di attenzione da parte dell’amministrazione comunale.

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