Cinisi. Estorsione a Palazzolo, archiviata la posizione di Scelta

Era stato Carmelo Scelta, da direttore generale della Gesap, a inviare il pasticciere Santi Palazzolo dal vice presidente della società aeroportuale, Roberto Helg. Per un problema di rinnovo della concessione all’interno del “Falcone Borsellino”. Ed Helg aveva chiesto la mazzetta all’imprenditore, per questa ragione è stato condannato per estorsione. Sott’inchiesta, era finito anche il direttore generale Carmelo Scelta, adesso la sua posizione è stata archiviata dal gip Fabrizio La Cascia, così come chiedeva il pubblico ministero Luca Battinieri. “E’ finito un incubo che durava da un anno è mezzo – dice il legale di Scelta, l’avvocato Enrico Sanseverino – è finito un linciaggio morale che ha portato il dottore Scelta al licenziamento dalla Gesap. Siamo in attesa che il giudice del lavoro decida sul ricorso contro quel provvedimento. Siamo fiduciosi”.

Secondo la procura, “il quadro indiziario non appare sufficiente a sostenere l’accusa in giudizio”. Lo stesso Helg, in sede di interrogatorio, aveva negato qualsiasi coinvolgimento di Scelta, “ha detto di avere agito da solo – scrive il giudice La Cascia nel suo provvedimento – ha spiegato pure che le allusioni fatte da lui al Palazzolo circa il coinvolgimento nella tangente gli erano servite soltanto per rafforzare la sua richiesta e allo stesso tempo per giustificarne l’esosità”.
Il gip rileva: “Non pochi dubbi permangono, così come rilevato dal pm, sull’attendibilità in assoluto di tale versione difensiva fornita da Helg: intanto perché mal si concilia con le plurime sollecitazioni fatte al Palazzolo da Helg, a chiedere conferma allo Scelta delle sue parole, e dall’altro, perché proprio da costui provenne l’input al Palazzolo di rivolgersi ad Helg”.

Prosegue il giudice: “Scelta, d’altra parte, era certamente a conoscenza della vicenda amministrativa relativa alla richiesta di rinnovo della subconcessione ed il suo input rese la persona offesa vulnerabile alle possibili richieste estorsive avanzate da Helg. In definitiva – conclude Fabrizio La Cascia – residua il legittimo dubbio che i riferimenti a Scelta operati nel corso del colloquio con Palazzolo, fossero veritieri e non piuttosto, come affermato dallo stesso Helg, delle mere millanterie, e dunque che la rettifica difensiva di questi sia il frutto di un atteggiamento omertoso volto a sgravare la posizione del suo superiore” . Per il giudice, Helg “non è apparso mai realmente animato dall’intento di collaborare con l’autorità giudiziaria”. Ma su Scelta, conclude il giudice, “va accolta la richiesta di archiviazione per l’insufficienza degli elementi raccolti a sostenere l’accusa”.

fonte repubblica.it

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