Montelepre. Presentato il libro “Non tutti uguali”

“Non tutti uguali” è il titolo del volume di poesie dell’alcamese Antonio Fundarò, che è stato presentato domenica scorsa a Montelepre, nel salone parrochhiale di Santa Rosalia. L’introduzione è stata curata da Filippo Nobile.

Don Santino Terranova racconta così l’evento: «Dopo un breve saluto alle autorità Civili e scolastiche e ai numerosi partecipanti, alcuni dei quali venuti da Trapani e da Alcamo, si è passati alla presentazione dell’opera letteraria a cura della Prof.ssa Macrì Aiello, ordinario di Lingua e Letteratura Italiana nell’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “G. Caruso” di Alcamo.

L’autore nella sua poliedrica denuncia, pur non trascurando i valori identitari di ciascuno e le splendide esecuzioni letterarie destinate a capisaldi del suo percorso umano, lancia un appello a quest’aura mitologica, che appartiene a chi non vuol cambiarsi e si augura che il mondo falsato dall’ipocrisia e dall’ineluttabilità, depurato da tutte le manifestazioni, possa nuovamente piacersi e piacere ed offrire il grembo ove nascere e vivere, con il coraggio necessario ed affermare i valori veri della vita e “a capir quanto vale un uomo, la sua dignità, la capacità di portar rispetto e d’essere fedele”.

Tra tutte le poesie degna di menzione è la lirica “Terra dolce di Sicilia” di cui ne riportiamo l’ultima parte; “mia amatissima Sicilia, lo scirocco a Sud… Addio Pizzo, la lotta alla mafia, la sensibilizzazione delle coscienze, l’educazione alla legalità, le associazioni antiracket ed antiusura, i sacrifici di Padre Pino Puglisi e di Piersanti Mattarella, di Falcone e di Borsellino, di Dalla Chiesa e di Chinnici, di Pio La Torre e dei tanti uomini dello Stato sacrificati all’oblio…

Mentre si svolgeva la presentazione fatta in modo magistrale dalla Prof.ssa Maria Macrì Aiello, Giovanni Battista Buffa leggeva alcune poesie, accompagnate da un sottofondo musicale.

La lirica che apre la raccolta si intitola “Padre Nostro” l’autore affronta problematiche di grande attualità concludendo con questa espressione: “Dio amatissimo liberami dal male, non quello degli altri, ma quello che determiniamo spesso anche inconsapevolmente con il nostro modo di essere o di fare, la nostra noncuranza e la nostra scrittura, la ricerca dell’apparenza e del successo, che ci incupisce e ci rende inumani…

Un’altra lirica da menzionare è quella dedicata alla madre, una insegnante, una sposa, una educatrice di diverse generazioni che ha saputo trasmettere non solo i valori culturali, e sociali ma anche quelli religiosi e spirituali.

Al termine ha preso la parola il Prof. Fundarò, autore della raccolta di poesie, il quale, nel ringraziare il pubblico numeroso ed attento e la relatrice che in modo magistrale ha presentato le tematiche delle varie poesie, ha augurato che questo lavoro possa aiutare tutti noi a crescere in umanità, legalità e spiritualità “perché la bellezza salverà il mondo»

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