«Essere consiglieri comunali comporta più doveri che diritti»

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO*

La cessione trentennale delle nostre reti idriche ad AMAP, decisa a maggioranza dall’assise civica carinese ha registrato polemiche e prese di posizione che purtroppo molto poco hanno a che fare con la politica.
Già, perchè al netto dei punti di vista legittimi sull’argomento, l’intera vicenda fa incassare una brutta battuta d’arresto al Consiglio Comunale – tutto intero – nelle sue prerogative.

Il consiglio comunale (in quanto espressione della rappresentanza popolare) è l’organo deputato più di ogni altro a dire l’ultima parola sui provvedimenti importanti per le sorti della Città. Astenersi dal voto sull’affidamento delle reti idriche carinesi (come purtroppo è successo) equivale a non prendere alcuna posizione su un punto avvertito come “caldo” dalla pubblica opinione e più volte trattato dai maggiori organi d’informazione. Un consigliere comunale vota, a favore o contro, ma se è veramente responsabile non si astiene: da un punto di vista etico l’astensione esprime una certa noncuranza sugli accadimenti politici, spesso anche una non conoscenza piena degli stessi, altre volte ancora l’astensione è uno specchietto per le allodole grazie al quale poter dire al corpo elettorale: “io mi sono astenuto. Non ho responsabilità”.In poche parole, astenersi sovente rappresenta una fuga dai doveri a cui si è chiamati.
Ancora più grave è l’assenza dai consigli comunali di chi in pubblico ed in privato esprime valutazioni sull’ordine del giorno e poi non si presenta nel più alto luogo della rappresentanza democratica per asseverarle ufficialmente con un suo voto favorevole o contrario.

Che dire, poi, dell’astensione dal voto di chi l’assise civica la presiede potendone decidere gli ordini del giorno e potendo convocare le conferenze dei capigruppo al fine di far conoscere nel miglior modo possibile tutte le questioni attinenti ad ogni punto in discussione?

Chi presiede il consiglio non si astiene….chi è capogruppo deve pretendere che una rappresentanza consiliare partecipi ai lavori preparatori del consiglio.
E il tavolo tecnico convocato sulle sorti delle nostre reti idriche rappresentava, di fatto, un lavoro preparatorio del consiglio che, a maggior ragione, era stato convocato d’urgenza per discutere soltanto dell’affidamento delle stesse ad AMAP.

Credo che la superficialità politica con cui è stato trattato l’argomento rappresenti un vulnus nelle prerogative del consiglio che rappresenta il piccolo parlamento di città (una città di 39000 abitanti!) e che deve viaggiare su un binario parallelo rispetto alla giunta: la giunta è nominata dal Sindaco….il consiglio è eletto dal popolo. C’è una gran bella differenza. Di forma e di sostanza!
E il popolo non domanda ai suoi rappresentanti di astenersi. Domanda l’esatto contrario. Soprattutto se alcuni dei rappresentanti sono portavoce delle opposizioni.
Se non si marca una differenza istituzionale e si preferisce, invece, la strada più semplice dell’astensione, si accettano le decisioni prese a maggioranza…e sul punto si tace.
Non entro nel merito di singole scelte se non con una piccola battuta di spirito che credo fotografi una realtà: c’è chi si atteggia a comunista intransigente, avendo preso voti democristiani e, magari avendo rispolverato il manuale Cencelli, manda messaggi di insofferenza attraverso assenze o astensioni pretestuose su un punto nodale per poter contrattare cariche o strapuntini futuri. Se così fosse, andrebbero in scena copioni già recitati e pure male nel recente passato. La coalizione di salute pubblica a sostegno di Monteleone è nata con ben altri e più nobili intenti che vanno onorati quotidianamente come, onestamente, finora s’è fatto.
Non entro neanche nel merito della questione principale solo perchè non va svilita a colpi di comunicati stampa.

Credo sia opportuno che si prenda l’iniziativa di convocare una assemblea pubblica, peraltro prevista dal nostro statuto, per spiegare le ragioni della decisione, a cui invitare tutte le forza sociali della città.
In quella occasione chiunque potrà dire la sua e potrà essere messo nelle condizioni di capire.

*Luca Tantino, esponente Lista Musumeci

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